La "nuova evidenza" che ha portato la Fia a far ripartire da zero il processo alla McLaren sarebbe un compromettente scambio di e-mail fra Alonso e De la Rosa. Ed ora Fernando diventa il testimone chiave.

La corrispondenza elettronica fra il due volte campione del mondo e l'altro spagnolo tester della McLaren risale a subito dopo il Gp d'Australia, gara inaugurale della stagione 2007. De La Rosa avrebbe confidato ad Alonso di essere venuto a conoscenza, grazie al passaggio di informazioni da Nigel Stepney a Mike Coughlan, del modo in cui la Ferrari riesce a sfruttare al meglio le propie gomme, una nuova prova a carico del team anglo-tedesco che ha portato gli organi di giustizia sportiva, come anticipato nella prima sentenza, a riaprire il processo.

Alonso e De la Rosa, su esplicita richiesta della Fia, hanno confermato lo scambio di e-mails, e giovedì prossimo saranno di nuovo chiamati a parlare dinanzi al Consiglio mondiale. Anche perchè, secondo indiscrezioni non confermate su cui la Fia vorrebbe vederci più chiaro, pare che una volta ottenute le informazioni la McLaren le abbia "sfruttate" al simulatore, circostanza che farebbe cadere del tutto la linea difensiva del team di Ron Dennis.

La McLaren ha infatti sempre sostenuto che le attività fraudolente riguardano Stepney e Coughlan come individui e non il management del team; se però venisse confermato che gli uomini di Dennis hanno sfruttato le informazioni avute fra il Gp d'Australia e quello di Malesia, il tutto risalirebbe a ben tre mesi prima che da Woking venisse annunciato il licenziamento di Coughlan.

Ed il testimone chiave diventa proprio Fernando Alonso, che fa letteralmente tremare la McLaren. Se quanto emerso fosse vero, infatti, Alonso avrebbe tutto l'interesse a dire la verità non tanto o non solo per questioni morali, ma anche perchè una eventuale punizione nei confronti del team permetterebbe allo spagnolo di svincolarsi e cambiare squadra, da settimane il primo dei suoi pensieri.

"E' una bugia - ha replicato Alonso -. Io penso solo a vincere".