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onore al merito a suo tempo (poche settimane fa) e con i dovuti distinguo operativi alla ns. società per la questione Andria, quando è giusto è giusto.
bravo' preside'

purtroppo molti presidenti hanno paura di mettersi contro l lega,l'osservatorio,il camsm, il prefetto.....etc.
MA SE LE DIRIGENZE DI TUTTA LA SERIE C SI UNISSERO CONTRO QUESTE DECISIONI ASSURDE,ALMENO A FAR SENTIR LE LORO VOCI,MOLTE SCELTE DI QUEI CERVELLONI SAREBBERO STATE CAMBITE!!!
LEGA CALCIO VAFF........

CASMS.........

OSSERVATORIO..............

SIETE MAI STATI ALLO STADIO!!!??? PENSO PROPIO DI NO


Hellas, la lezione del presidente Martinelli
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(CALCIOPRESS) Verona - Il presidente dell’Hellas, Martinelli, si era subito attivato dopo che il Casms aveva vietato la trasferta ai tifosi gialloblù nella sfida in programma domani nel posticipo con il Pescara. L’Osservatorio fa marcia indietro e il Verona sarà seguito all'Adriatico dai suoi sostenitori. Opporsi si deve, tutte le volte che è necessario. Ottenere il riconoscimento dei propri diritti si può, basta solo volerlo.
La notizia è passata more solito (quasi) inosservata. Non è una novità, visto l’oscuramento mediatico al quale è da lustri confinata (condannata?) la terza serie nazionale. Eppure si tratta, senza se e senza ma, di una notizia da prima pagina.
Quando l’ho letta, e speravo fortemente di leggerla, mi è venuto da ripensare alla scena finale del film Scent of a Woman. Ovvero il remake USA dell’italiano Profumo di donna di Dino Risi, tratto dal romanzo Il buio e il miele di Giovanni Arpino e interpretato da un Vittorio Gassman in stato di grazia.
E’ quella dove il tenente colonnello a riposo Frank Slade (un istrionico Al Pacino) decide di difendere il suo pupillo Charles Simms, messo ingiustamente sul banco degli imputati dal preside della Bird School di Boston. Al di là dell’enfasi retorica e del populismo demagogico che permea talora il cinema americano, l’arringa dell’ex ufficiale diventato cieco invita a una serie di riflessioni sulla formazione e sul ruolo delle leadership. Una scena da rivedere, specie se il disincanto morde e spinge all’indifferenza.
Quando per la trasferta in programma domani allo stadio Adriatico di Pescara il Casms ha deciso il divieto di trasferta per i tifosi gialloblù, a Verona non sono stati a piangersi addosso. La mobilitazione dei politici è stata immediata e ferma.
L’intervento decisivo si deve però al presidente scaligero Martinelli. Un dirigente che sta dando vita alla nuova era dell’Hellas, dopo anni di delusioni sul piano sportivo, culminate nella dolorosa retrocessione in terza serie nazionale. Grazie anche al sostegno incondizionato del popolo gialloblù, incarnato dai fantastici “butei”.
Dopo una giornata di trattative stringenti, l’Osservatorio ha dovuto fare marcia indietro. Allora è vero. Se i presidenti scendono in campo a gamba tesa, quando è necessario, ogni risultato è consentito. Il potere politico, anche nel calcio, può essere reso meno dannoso e invasivo di quanto l’inerzia del contesto consenta nella maggior parte (totalità?) dei casi.
Tutti i veri innamorati del calcio dovrebbero, oggi, ringraziare il presidente dell’Hellas Martinelli. Un dirigente che fa da apripista sulla strada che ogni club dovrebbe avere la forza e il coraggio di intraprendere, quando si sente oggetto di una vessazione inaudita che finisce poi per danneggiare tutto il sistema e ne sminuisce il già debole impatto sul contesto.
Il presidente Martinelli, con toni certo meno urlati ed esagerati di quelli usati da Frank Slade-Al Pacino, si è personalmente speso per difendere a spada tratta i diritti del suo Hellas e si è fatto carico di tutte le responsabilità che ne conseguono. Ha dimostrato di essere degno della leadership che ha deciso di assumere.
Non basta. Ha dato prova di amare le maglie gialloblù tanto quanto i “butei” che ogni domenica affollano il Bentegodi e che lo seguono in tutte le trasferte per aiutarle nella loro risalita dopo tante discese ardite. E ciascuno di noi sa che l’amore è il propellente naturale per il progresso della civiltà e il riconoscimento dei propri diritti.
Una vera lezione per molti dei suoi opachi e (fin troppo) allineati colleghi. Come pure per il presidente della Lega, Mario Macalli. Che dovrebbe trarre spunto da questo evento per dimostrare, in futuro, una dose di propositività e di coraggio che sappia andare al di là delle solite parole vuote. Per tradursi in manifestazioni concrete di solidarietà, orientate alla effettiva difesa degli interessi dei club che dirige e dei milioni di tifosi che li sostengono.
Altro che cortei, manifestazioni e scioperi di tifosi........
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UOMINI CON LE PALLE!!!
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