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Le origini del softair si fanno generalmente risalire al Giappone alla fine degli anni ottanta.
In quel paese infatti la legislatura rigida in materia di armi da fuoco portò alcune intraprendenti imprenditori a produrre riproduzioni di pistole e fucili veri in modo tale da assecondare la passione per il tiro e per le armi di molti giapponesi. Non si sa come e non si sa quando esattamente ma qualcuno da qualche parte nel mondo cominciò a pensare che sparare contro sederi in movimento fosse di gran lunga più divertente che tirare a dei bersagli di carta o a dei bicchierini di plastica immobili. Nacque così il softair, o airsoft che dir si voglia.
In Italia il softair cominciò a essere conosciuto nei primi anni novantaIl softair è tecnicamente una simulazione di guerra svolta tra piccoli gruppi.
I giocatori sono generalmente divisi in due squadre di dieci o quindici elementi, talvolta contraddistinti dal tipo di abbigliamento, e ciascun team ha un proprio obbiettivo da raggiungere che tipicamente è una bandiera.
Ovviamente a questa breve descrizione esistono molte varianti, sia per il numero di giocatori ma anche per complessità di "missione" da svolgere che possono essere più o meno complesse e lunghe nel tempo.
Le più dure sono quelle classificate come "hard softair" che durano almeno 24 ore e per partecipare alle quali è necessario conoscere alcune tecniche base di survival, tecniche di orientamento, avere l’attrezzatura adatta ma anche una certa preparazione fisica visto che questo tipo di partite risultano essere talvolta parecchio pesanti e durante le quali si percorrono diversi km a piedi. Le squadre ed i club di softair sono ormai diffusi in tutta Italia ed è davvero difficile trovare una zona dove non siano presenti "scemi di guerra in mimetica" o "soldati della domenica" (così veniamo definiti in genere).
Il softair non è praticato ovviamente solo in Giappone ed in Italia, ma quasi ovunque con curiose eccezzioni come la Germania e l’Australia dove mi risulta che sia vietato.
La maggiorparte dei club sono ben disposti a far provare le persone che vogliono cominciare a giocare, quindi se voi siete tra questi vi consiglio di contattarmi subito a questo numero 3336120357 william
Le origini del softair si fanno generalmente risalire al Giappone alla fine degli anni ottanta.
In quel paese infatti la legislatura rigida in materia di armi da fuoco portò alcune intraprendenti imprenditori a produrre riproduzioni di pistole e fucili veri in modo tale da assecondare la passione per il tiro e per le armi di molti giapponesi. Non si sa come e non si sa quando esattamente ma qualcuno da qualche parte nel mondo cominciò a pensare che sparare contro sederi in movimento fosse di gran lunga più divertente che tirare a dei bersagli di carta o a dei bicchierini di plastica immobili. Nacque così il softair, o airsoft che dir si voglia.
In Italia il softair cominciò a essere conosciuto nei primi anni novantaIl softair è tecnicamente una simulazione di guerra svolta tra piccoli gruppi.
I giocatori sono generalmente divisi in due squadre di dieci o quindici elementi, talvolta contraddistinti dal tipo di abbigliamento, e ciascun team ha un proprio obbiettivo da raggiungere che tipicamente è una bandiera.
Ovviamente a questa breve descrizione esistono molte varianti, sia per il numero di giocatori ma anche per complessità di "missione" da svolgere che possono essere più o meno complesse e lunghe nel tempo.
Le più dure sono quelle classificate come "hard softair" che durano almeno 24 ore e per partecipare alle quali è necessario conoscere alcune tecniche base di survival, tecniche di orientamento, avere l’attrezzatura adatta ma anche una certa preparazione fisica visto che questo tipo di partite risultano essere talvolta parecchio pesanti e durante le quali si percorrono diversi km a piedi. Le squadre ed i club di softair sono ormai diffusi in tutta Italia ed è davvero difficile trovare una zona dove non siano presenti "scemi di guerra in mimetica" o "soldati della domenica" (così veniamo definiti in genere).
Il softair non è praticato ovviamente solo in Giappone ed in Italia, ma quasi ovunque con curiose eccezzioni come la Germania e l’Australia dove mi risulta che sia vietato.
La maggiorparte dei club sono ben disposti a far provare le persone che vogliono cominciare a giocare, quindi se voi siete tra questi vi consiglio di contattarmi subito a questo numero 3336120357 william