Il 1 ottobre del 1965 presenta la sua prima proposta di legge sui casi di scioglimento del matrimonio, che verrà riproposta nella Legislatura successiva e porterà alla approvazione della legge sul divorzio, nel dicembre del 1970. Ancora nel corso della Quarta Legislatura, Fortuna chiede la riforma del diritto di famiglia, con un progetto presentato il 25 giugno 1971. L’anno successivo, il 22 febbraio 1972, chiede la abrogazione degli articoli 17 e 22 della legge 27 maggio 1929, n. 847, recanti disposizioni per l’applicazione del Concordato tra la Santa Sede e l’Italia nella parte relativa al matrimonio, riguardanti l’esecutività in Italia della sentenza di nullità del matrimonio e dei rescritti di dispensa del matrimonio rato e non consumato. Si trattava in pratica di intervenire sull’operato della Sacra Rota nell’annullamento dei matrimoni. La prima iniziativa per la disciplina dell’aborto risale al 13 febbraio 1973. A partire dal 1978 è tra i primi parlamentari ad impegnarsi per organizzare forme di incentivazione dell’uso dell’energia solare. L’ultima fase della sua esperienza parlamentare è segnata da due fondamentali iniziative. La prima è la richiesta di modifiche e integrazioni alla legge sulla cooperazione dell’Italia con i paesi in via di sviluppo e gli interventi contro la fame nel mondo, richiesta che risale al 20 dicembre 1984. L’ultima è l’iniziativa per avere norme sulla tutela della dignità della vita e disciplina dell’eutanasia passiva, annunziata il 20 dicembre 1984.
Se usciranno statisti del suo calibro, fatemi un fischio. Intanto continuo a sognare la venuta di un "Messia" che conceda più laicità e più diritti ai cittadini.
Onore e gloria ad un politico vero, un politico lungimirante: Loris Fortuna.