La Piazza
i giapponesi...
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 09:30:04
vengono preparati sin da piccoli,allenati a questi momenti
ci manghe sole nÀ tazze di cafè e nù panine
vengono preparati sin da piccoli,allenati a questi momenti
ci manghe sole nÀ tazze di cafè e nù panine
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 09:31:17
dalla repubblica..il terremoto
dalla repubblica..il terremoto
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 09:52:20
ci sta poco da piajarse lu cafè o lu sachè
ci sta poco da piajarse lu cafè o lu sachè
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 10:01:03
Ho avuto l'onore di visitare a lungo il Giappone nel 2008 e sono rimasto impressionato dal grado elevatissimo di civilta' ed evoluzione di quella antica societa'.-....Sono affranto,sono persone piene di passione,educatissime e che vivono nel mito dell'Italia .... Naturalmente il livello della loro preparazione di fronte a questi eventi sismici e' incredibile ma tragedie del genere mettono a dura prova anche il piu' organizzato dei paesi....
Ho avuto l'onore di visitare a lungo il Giappone nel 2008 e sono rimasto impressionato dal grado elevatissimo di civilta' ed evoluzione di quella antica societa'.-....Sono affranto,sono persone piene di passione,educatissime e che vivono nel mito dell'Italia .... Naturalmente il livello della loro preparazione di fronte a questi eventi sismici e' incredibile ma tragedie del genere mettono a dura prova anche il piu' organizzato dei paesi....
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 10:07:15
Umbè logico che ci sta poco da prendersi un caffè non si scherza con un terremopto del genere,logico che hanno subito danni,ma mi inchino a questa preparazione in tutti i sensi.
ci sta solo da prendere come esempio dal Giappone
Umbè logico che ci sta poco da prendersi un caffè non si scherza con un terremopto del genere,logico che hanno subito danni,ma mi inchino a questa preparazione in tutti i sensi.
ci sta solo da prendere come esempio dal Giappone
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 10:15:23
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 11:02:57
8.8 e 7.9!!
terrificante!
8.8 e 7.9!!
terrificante!
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 11:27:35
Se lo faceva a L'Aquila di questa intensità altro che 300 morti!
Se lo faceva a L'Aquila di questa intensità altro che 300 morti!
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 12:23:42
beh, 30.000 volte più forte del terremoto all'aquila...
beh, 30.000 volte più forte del terremoto all'aquila...
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 14:13:27
L'Aquila e non solo sarebbero sparite dalla cartina geografica...
L'Aquila e non solo sarebbero sparite dalla cartina geografica...
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 14:21:11
Se fa' un 8.9 scala Richter nel centro Italia.....probabilmente il mar tirreno si unisce all adriatico.....
Se fa' un 8.9 scala Richter nel centro Italia.....probabilmente il mar tirreno si unisce all adriatico.....
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 14:30:55
rispetto
rispetto
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 21:23:36
il giappone è un grande paese, niente da aggiungere
il giappone è un grande paese, niente da aggiungere
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 21:31:25
A me fa pensare molto questa strana data dell' 11 marzo,che guarda caso è sempre in mezzo ai piedi anche l'11 maggio 2011 è previsto un terremoto a Roma.....non sò che dire,staremo a vedere,mi auguro che sono solo coincidenze e bufale.
[url=http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=688947]
A me fa pensare molto questa strana data dell' 11 marzo,che guarda caso è sempre in mezzo ai piedi anche l'11 maggio 2011 è previsto un terremoto a Roma.....non sò che dire,staremo a vedere,mi auguro che sono solo coincidenze e bufale.
[url=http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=688947]
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 21:33:21
com'è, non hanno creduto a quello che il giorno prima aveva previsto quello a l'aquila e mo bisogna credere a ste cazzate?
com'è, non hanno creduto a quello che il giorno prima aveva previsto quello a l'aquila e mo bisogna credere a ste cazzate?
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 21:47:21
11 settembre 2001........comba' l undici porta male
11 settembre 2001........comba' l undici porta male
Messaggio del 11-03-2011 alle ore 22:38:47
mah...
mah...
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 03:41:12
oltre al terremoto anche possibili contaminazioni radioattive.. fate le centrali nucleari anche in Italia fate....
oltre al terremoto anche possibili contaminazioni radioattive.. fate le centrali nucleari anche in Italia fate....
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 04:01:44
12/3/2011
ROMA - A Fukushima radiazioni salite di mille volte rispetto al normale. I sistemi di raffreddamento non funzionano. La popolazione deve lasciare le aree vicine alle centrali. Centrali nucleari difficili da controllare in questo momento. (Parole di governanti giapponesi alle ore 01,10). Segue comunicazione Legambiente. Tragedia in Giappone: rischio nucleare imminente. Dichiarato lo stato d'emergenza dal governo per l'impossibilità di raffreddare due reattori: già evacuate 2000 persone vicino Fukushima e chiuse 4 centrali. Gentili: “Ancora una volta l'ennesimo incidente dimostra come le centrali non siano mai veramente sicure e possano determinare gravissimi incidenti”. Il tremendo terremoto che ha colpito il Giappone – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - e che sta diventando di ora in ora sempre più grave rispetto all'impatto, sia con le popolazioni sia con edifici e strutture, sta mettendo in ginocchio un paese ed è fondamentale la solidarietà e l'intervento immediato da parte della comunità internazionale e dei singoli stati per cercare di arginare gli enormi danni in vite umane e la difficilissima situazione in cui versano oggi le popolazioni colpite. La catastrofe ha determinato anche un incidente all'interno della centrale nucleare nella provincia di Fukushima e ha costretto il governo a dichiarare lo stato di emergenza con la conseguente evacuazione di più di 2000 persone (almeno per ora) residenti nell'area prossima al sito atomico. La struttura non è infatti in grado di raffreddare i due reattori per mancanza di energia elettrica. Già 4 le centrali nucleari chiuse. Questo dimostra, se ce n'era bisogno, l'assurdità della scelta nucleare che rimane dal punto di vista della sicurezza un'incognita e che può determinare gravissimi incidenti che si ripercuotono in modo ineluttabile sulla salute dei cittadini”.
“La scelta nucleare oltre a essere assurda e inconcepibile, perchè non favorisce lo sviluppo delle energie rinnovabili, continua a essere pericolosa per il problema ancora non risolto circa lo smaltimento delle scorie radioattive. L'uranio, infatti, è una fonte non presente in ingenti quantità e soprattutto una scelta non sicura che può determinare gravi rischi per le popolazioni che vivono nell'ambito dei siti nucleari. Pensiamo a Chernobyl e alle gravi conseguenze per milioni di persone che perdurano tutt'ora a 25 anni dalla catastrofe, pensiamo ai numerosi piccoli e grandi incidenti che si sono succeduti in America e in Europa, pensiamo alla gravissima catastrofe che sta avvenendo in Giappone e che coinvolge migliaia di persone che vivono nelle aree circostanti ai siti nucleari: oltretutto dichiarati tra i più sicuri del mondo”.
12/3/2011
ROMA - A Fukushima radiazioni salite di mille volte rispetto al normale. I sistemi di raffreddamento non funzionano. La popolazione deve lasciare le aree vicine alle centrali. Centrali nucleari difficili da controllare in questo momento. (Parole di governanti giapponesi alle ore 01,10). Segue comunicazione Legambiente. Tragedia in Giappone: rischio nucleare imminente. Dichiarato lo stato d'emergenza dal governo per l'impossibilità di raffreddare due reattori: già evacuate 2000 persone vicino Fukushima e chiuse 4 centrali. Gentili: “Ancora una volta l'ennesimo incidente dimostra come le centrali non siano mai veramente sicure e possano determinare gravissimi incidenti”. Il tremendo terremoto che ha colpito il Giappone – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente - e che sta diventando di ora in ora sempre più grave rispetto all'impatto, sia con le popolazioni sia con edifici e strutture, sta mettendo in ginocchio un paese ed è fondamentale la solidarietà e l'intervento immediato da parte della comunità internazionale e dei singoli stati per cercare di arginare gli enormi danni in vite umane e la difficilissima situazione in cui versano oggi le popolazioni colpite. La catastrofe ha determinato anche un incidente all'interno della centrale nucleare nella provincia di Fukushima e ha costretto il governo a dichiarare lo stato di emergenza con la conseguente evacuazione di più di 2000 persone (almeno per ora) residenti nell'area prossima al sito atomico. La struttura non è infatti in grado di raffreddare i due reattori per mancanza di energia elettrica. Già 4 le centrali nucleari chiuse. Questo dimostra, se ce n'era bisogno, l'assurdità della scelta nucleare che rimane dal punto di vista della sicurezza un'incognita e che può determinare gravissimi incidenti che si ripercuotono in modo ineluttabile sulla salute dei cittadini”.
“La scelta nucleare oltre a essere assurda e inconcepibile, perchè non favorisce lo sviluppo delle energie rinnovabili, continua a essere pericolosa per il problema ancora non risolto circa lo smaltimento delle scorie radioattive. L'uranio, infatti, è una fonte non presente in ingenti quantità e soprattutto una scelta non sicura che può determinare gravi rischi per le popolazioni che vivono nell'ambito dei siti nucleari. Pensiamo a Chernobyl e alle gravi conseguenze per milioni di persone che perdurano tutt'ora a 25 anni dalla catastrofe, pensiamo ai numerosi piccoli e grandi incidenti che si sono succeduti in America e in Europa, pensiamo alla gravissima catastrofe che sta avvenendo in Giappone e che coinvolge migliaia di persone che vivono nelle aree circostanti ai siti nucleari: oltretutto dichiarati tra i più sicuri del mondo”.
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 04:53:56
mi sono posto la stessa domanda... bhè.. la faglia del Giappone è lunga 400 km posta a 150 km dalla costa, ipotizzando la cosa in italia..sarebbe una faglia posizionata dalla Calabria al Lazio posizionata a largo del mar Tirreno... 150 km.. non oso pensare alle conseguenze non solo in Italia..
mi sono posto la stessa domanda... bhè.. la faglia del Giappone è lunga 400 km posta a 150 km dalla costa, ipotizzando la cosa in italia..sarebbe una faglia posizionata dalla Calabria al Lazio posizionata a largo del mar Tirreno... 150 km.. non oso pensare alle conseguenze non solo in Italia..
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 08:25:51
oltre al terremoto anche possibili contaminazioni radioattive.. fate le centrali nucleari anche in Italia fate....
e sull' articolo
discorsi e commenti che ora non servono proprio
oltre al terremoto anche possibili contaminazioni radioattive.. fate le centrali nucleari anche in Italia fate....
e sull' articolo
discorsi e commenti che ora non servono proprio
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 10:08:47
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 12:55:31
fortunatamente in italia non abbiamo faglie in grado di generare terremoti di questa magnitudo.
una scossa di magnitudo 8.9 si colloca subito dopo le prime posizioni nella classifica dei sismi più forti mai registrati. con questa magnitudo non ci sono costruzioni antisismiche che resistono. certamente l'epicentro lontano dalla coste ha fatto si che le onde sismiche arrivassero meno forti,anche se a 150 km dalle coste una scossa di tale magnitudo provova ugualmente molti danni. come noto,un forte terremoto può generare effetti secondari che provocano più danni della scossa stessa,con ad esempio valanghe,frane,liquefazione dei terreni e onde di tsunami significative.
per essere precisi,visto che i tg fanno sempre molta confusione su questo argomento, un terremoto di magnitudo 8.9 è 398,107 più grande su un sismogramma rispetto a una scossa di 6.3, ed è più forte,in termini di quantità -energia liberata- di 7943,282 volte.
dal punto di vista sismico,ci sono molte cose da dire,ma dal punto di vista umano c'è poco da dire, quando accadono questi eventi ci ricordiamo che di fronte alla natura siamo impotenti.
riporto un'articolo apparso sul sito www.adnkronos.com
Giappone: geologo Cnr, con sisma cosi' forte Italia sarebbe rasa al suolo
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - "Se avessimo avuto un terremoto della stessa magnitudo di quello del Giappone, l'Italia sarebbe stata rasa al suolo, con intere città distrutte e scenari apocalittici". Lo dice all'ADNKRONOS Giampaolo Cavinato, ricercatore dell'Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr di Roma, che rassicura: "Per fortuna da noi terremoti di questa entità non ci sono, né sono mai stati registrati. Nonostante ciò, la lezione dell'Aquila ci ha ribadito l'importanza della prevenzione. E in Italia, purtroppo ce ne ricordiamo solo dopo che si è verificato un evento sismico". L'esperto sottolinea inoltre come "il numero dei morti in Giappone è relativamente limitato rispetto alla magnitudo. Se fosse accaduto da noi sarebbe stato un disastro, basti pensare a cosa è avvenuto nel 1908 a Messina o nel 1915 ad Avezzano, quando la magnitudo del sisma fu intorno al 7-7.2. Pur tenendo presente della diversa epoca storica, ci furono comunque 80mila morti nella città siciliana e 30mila in quella abruzzese"."La prevenzione dunque - aggiunge - è l'arma migliore che abbiamo. Ciò significa che dobbiamo conoscere il nostro territorio, sapere dove e su cosa sono costruite le nostre città, case, strade, scuole o edifici pubblici e capire come risponde il terreno per prevenire un possibile evento tellurico, sia evitando di costruire in zone a rischio sia evitando crolli".
fortunatamente in italia non abbiamo faglie in grado di generare terremoti di questa magnitudo.
una scossa di magnitudo 8.9 si colloca subito dopo le prime posizioni nella classifica dei sismi più forti mai registrati. con questa magnitudo non ci sono costruzioni antisismiche che resistono. certamente l'epicentro lontano dalla coste ha fatto si che le onde sismiche arrivassero meno forti,anche se a 150 km dalle coste una scossa di tale magnitudo provova ugualmente molti danni. come noto,un forte terremoto può generare effetti secondari che provocano più danni della scossa stessa,con ad esempio valanghe,frane,liquefazione dei terreni e onde di tsunami significative.
per essere precisi,visto che i tg fanno sempre molta confusione su questo argomento, un terremoto di magnitudo 8.9 è 398,107 più grande su un sismogramma rispetto a una scossa di 6.3, ed è più forte,in termini di quantità -energia liberata- di 7943,282 volte.
dal punto di vista sismico,ci sono molte cose da dire,ma dal punto di vista umano c'è poco da dire, quando accadono questi eventi ci ricordiamo che di fronte alla natura siamo impotenti.
riporto un'articolo apparso sul sito www.adnkronos.com
Giappone: geologo Cnr, con sisma cosi' forte Italia sarebbe rasa al suolo
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - "Se avessimo avuto un terremoto della stessa magnitudo di quello del Giappone, l'Italia sarebbe stata rasa al suolo, con intere città distrutte e scenari apocalittici". Lo dice all'ADNKRONOS Giampaolo Cavinato, ricercatore dell'Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria del Cnr di Roma, che rassicura: "Per fortuna da noi terremoti di questa entità non ci sono, né sono mai stati registrati. Nonostante ciò, la lezione dell'Aquila ci ha ribadito l'importanza della prevenzione. E in Italia, purtroppo ce ne ricordiamo solo dopo che si è verificato un evento sismico". L'esperto sottolinea inoltre come "il numero dei morti in Giappone è relativamente limitato rispetto alla magnitudo. Se fosse accaduto da noi sarebbe stato un disastro, basti pensare a cosa è avvenuto nel 1908 a Messina o nel 1915 ad Avezzano, quando la magnitudo del sisma fu intorno al 7-7.2. Pur tenendo presente della diversa epoca storica, ci furono comunque 80mila morti nella città siciliana e 30mila in quella abruzzese"."La prevenzione dunque - aggiunge - è l'arma migliore che abbiamo. Ciò significa che dobbiamo conoscere il nostro territorio, sapere dove e su cosa sono costruite le nostre città, case, strade, scuole o edifici pubblici e capire come risponde il terreno per prevenire un possibile evento tellurico, sia evitando di costruire in zone a rischio sia evitando crolli".
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 15:23:36
Robbè...le centrali nucleari farle o non farle in Italia non cambia nulla.. visto che a pochi km dal confine italiano.. in Francia ci sono centrali nucleari... bisognerebbe non farle OVUNQUE!!!!!
Robbè...le centrali nucleari farle o non farle in Italia non cambia nulla.. visto che a pochi km dal confine italiano.. in Francia ci sono centrali nucleari... bisognerebbe non farle OVUNQUE!!!!!
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 15:27:44
Parè scusa..la frase non è mia ma di El TReble...
cmq pregate veramente che non venga una botta del genere..altrimenti riesce fuori tutta la merda sotterrata..che sicuramente È peggio di una centrale nucleare
Parè scusa..la frase non è mia ma di El TReble...
cmq pregate veramente che non venga una botta del genere..altrimenti riesce fuori tutta la merda sotterrata..che sicuramente È peggio di una centrale nucleare
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 17:23:16
bob, ho letto pure l'altro post.. si hai ragione pure tu, con tutte quelle schifezze che hanno sotterrato.. ovviamente si parla di scorie contaminanti, perchè se non intendevi questo, se non c'entrava niente la centrale col terremoto c'entrava ancora di meno la munnezza di napoli.. però penso che se uno non lo deve dire ora allora quando? il tema è d'attualità quindi è consono. cmq alla fine c'ha ragione fachiro..
bob, ho letto pure l'altro post.. si hai ragione pure tu, con tutte quelle schifezze che hanno sotterrato.. ovviamente si parla di scorie contaminanti, perchè se non intendevi questo, se non c'entrava niente la centrale col terremoto c'entrava ancora di meno la munnezza di napoli.. però penso che se uno non lo deve dire ora allora quando? il tema è d'attualità quindi è consono. cmq alla fine c'ha ragione fachiro..
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 17:27:46
la gente che fà queste cose non ama nè il proprio paese tantomeno tutti gli altri che ci abitano, i gliele facess areccoje a mani nude
la gente che fà queste cose non ama nè il proprio paese tantomeno tutti gli altri che ci abitano, i gliele facess areccoje a mani nude
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 17:46:19
Non per nulla ci sono volute due bombe atomiche per farli arrendere, mentre in Italia, appena è arrivato il nemico, sono diventati tutti fieri antifascisti.
Non per nulla ci sono volute due bombe atomiche per farli arrendere, mentre in Italia, appena è arrivato il nemico, sono diventati tutti fieri antifascisti.
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 18:32:53
perchè a volte meglio essere furbi che avere il senso dell'onore
------------
Editato da El Treble il 12/03/2011 alle 18:36:56
perchè a volte meglio essere furbi che avere il senso dell'onore
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Editato da El Treble il 12/03/2011 alle 18:36:56
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 18:40:16
Cazzo STRAQUOTO Adonai (brutta fin so fatt )...Una tempra incredibile e un senso della patria e del bene comune che qui lo sogniamo.....Per cio' che riguarda le centrali sono purtroppo un male necessario...nel nostro paese siamo partiti con un ritardo pazzesco e i benefici si vedranno a lunghissimo termine con un investimento assurdo ma tremendamente necessario...ma il costo dell'energia nel ns paese e' davvero insopportabile e con le fonti alternative...purtroppo dobbiamo essere realisti...
Cazzo STRAQUOTO Adonai (brutta fin so fatt )...Una tempra incredibile e un senso della patria e del bene comune che qui lo sogniamo.....Per cio' che riguarda le centrali sono purtroppo un male necessario...nel nostro paese siamo partiti con un ritardo pazzesco e i benefici si vedranno a lunghissimo termine con un investimento assurdo ma tremendamente necessario...ma il costo dell'energia nel ns paese e' davvero insopportabile e con le fonti alternative...purtroppo dobbiamo essere realisti...
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 18:46:54
freghete dekkard, fregno sto senso per il bene comune, arrivare al punto di farsi jettà 2 bombe atomiche ngoll
freghete dekkard, fregno sto senso per il bene comune, arrivare al punto di farsi jettà 2 bombe atomiche ngoll
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 18:47:47
poi l'idea di attaccare pearl harbour.. fantastica
poi l'idea di attaccare pearl harbour.. fantastica
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 18:54:52
A questo punto credo che sia improponibile, da quello che sto leggendo; in questo paese nessuno riuscirà mai a fare una centrale nucleare, con queste premesse.
Però sarebbe bella un po' di coerenza, sarebbe bello dire basta alla chiacchiere figlie di puttana: non volete il nucleare, allora rinunciate al 20% di energia elettrica nucleare che comprate all'estero, e quel che vi serve producetelo con i mezzi che avete e coi pannelli solari.
Però una cosa è certa: dire "non vogliamo il nucleare, vogliamo i pannelli solari" e poi comprare elettricità all'estero perché altrimenti la bolletta, con gli incentivi al fotovoltaico, vi entra nel culo come il cazzo di un cavallo, è una cosa italiana al 100%.
A questo punto credo che sia improponibile, da quello che sto leggendo; in questo paese nessuno riuscirà mai a fare una centrale nucleare, con queste premesse.
Però sarebbe bella un po' di coerenza, sarebbe bello dire basta alla chiacchiere figlie di puttana: non volete il nucleare, allora rinunciate al 20% di energia elettrica nucleare che comprate all'estero, e quel che vi serve producetelo con i mezzi che avete e coi pannelli solari.
Però una cosa è certa: dire "non vogliamo il nucleare, vogliamo i pannelli solari" e poi comprare elettricità all'estero perché altrimenti la bolletta, con gli incentivi al fotovoltaico, vi entra nel culo come il cazzo di un cavallo, è una cosa italiana al 100%.
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 19:01:02
terzo reich del pacifico,si vede che quell'anno avevano una sovrabbondanza di sakè
terzo reich del pacifico,si vede che quell'anno avevano una sovrabbondanza di sakè
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 19:03:25
adonai bisogna tornare all'età della pietra fidati, l'unica cosa da mantenere è l'adsl
adonai bisogna tornare all'età della pietra fidati, l'unica cosa da mantenere è l'adsl
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 19:56:39
amen
amen
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 20:42:01
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 20:45:04
Sono d'accordo, e per inciso alzerei il prezzo dell'elettricità a prescindere, per ridurre gli sprechi, non solo per incentivare le rinnovabili...
A gennaio il mio coinquilino stava con la finestra aperta e il phon acceso per scaldarsi... che gli devo fare a uno del genere? Lo puoi provare a dire in 1000 modi, ma come al solito 'n cule ji entre e 'n cape no... Allora glie lo fai pagare... e vedi che riduce anche lui gli sprechi.
Sono d'accordo, e per inciso alzerei il prezzo dell'elettricità a prescindere, per ridurre gli sprechi, non solo per incentivare le rinnovabili...
A gennaio il mio coinquilino stava con la finestra aperta e il phon acceso per scaldarsi... che gli devo fare a uno del genere? Lo puoi provare a dire in 1000 modi, ma come al solito 'n cule ji entre e 'n cape no... Allora glie lo fai pagare... e vedi che riduce anche lui gli sprechi.
Messaggio del 12-03-2011 alle ore 21:07:28
È un ragionamento che ha il suo fascino, ma che secondo me non può che avere una ricaduta esponenziale ancora più dannosa. Tu fai pagare di più l'elettricità che uno consuma: sta sicuro che non vedrai un'auto elettrica nemmeno tra 10.000 anni da queste parti; stai sicuro che qualsiasi cosa essenziale ti costerà di più, molto di più, perché il lavoro o lo fai a mano tu, o lo fa ad energia una macchina (ad energia, non con le chiacchiere).
Sennò andiamo a finire proprio come gli incentivi alle rinnovabili: anni e anni di incentivi da mille e una notte, e appena dici "riduciamo", il settore entra in crisi, solo a dirlo.
E a questo aggiungi la beffa: il presidente dell'Enel che parlando dell'impegno della società in R&S, dice che l'Enel sta finanziando le ricerche del MIT di Boston perché con le attuali tecnologie rinnovabili non si va da nessuna parte.
E sai per me cosa significa? Significa che se per puro caso queste ricerche hanno successo, noi ci ritroveremo per i prossimi vent'anni a dover usufruire di tecnologie scarte e costosissime, pagate a pese d'oro.
È un ragionamento che ha il suo fascino, ma che secondo me non può che avere una ricaduta esponenziale ancora più dannosa. Tu fai pagare di più l'elettricità che uno consuma: sta sicuro che non vedrai un'auto elettrica nemmeno tra 10.000 anni da queste parti; stai sicuro che qualsiasi cosa essenziale ti costerà di più, molto di più, perché il lavoro o lo fai a mano tu, o lo fa ad energia una macchina (ad energia, non con le chiacchiere).
Sennò andiamo a finire proprio come gli incentivi alle rinnovabili: anni e anni di incentivi da mille e una notte, e appena dici "riduciamo", il settore entra in crisi, solo a dirlo.
E a questo aggiungi la beffa: il presidente dell'Enel che parlando dell'impegno della società in R&S, dice che l'Enel sta finanziando le ricerche del MIT di Boston perché con le attuali tecnologie rinnovabili non si va da nessuna parte.
E sai per me cosa significa? Significa che se per puro caso queste ricerche hanno successo, noi ci ritroveremo per i prossimi vent'anni a dover usufruire di tecnologie scarte e costosissime, pagate a pese d'oro.
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 16:01:13
Fammi capì, se succede in germania invece siete preparati vero?
Fammi capì, se succede in germania invece siete preparati vero?
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 16:08:55
...i Giapponesi,grande popolo....
...i Giapponesi,grande popolo....
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 16:55:36
si di schiavi..
si di schiavi..
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 19:01:14
Il fatto di considerare l'energia atomica a buon mercato rispetto ad enegie prodotte da altre fonti è una mistificazione perchè non vengono considerati i costi e rischi di stoccaggio spalmati nei prossimi milione di anni, il tempo necessario affinché le scorie diminuiscano la loro radiotossicità.
Impariamo da ciò che sta succedendo in Germania con lo stoccaggio delle scorie:
Il deposito di Asse (distretto di Wolfenbüttel nel sud-est della Bassa Sassonia) fu ricavato in una miniera di sale (precisamente di potassa) aperta dagli inizi del 1900. Venne inizialmente studiato negli anni sessanta e raggiunge una profondità di 750 metri. In seguito allo scavo di ulteriori camere per lo stoccaggio di rifiuti a bassa e media attività, venne raggiunta la parte più esterna della miniera. Data la conformazione delle rocce e dell'uso abbastanza intensivo della miniera, oltre che l'uso di materiale di riempimento, negli anni si è avuto un deciso aumento delle infiltrazioni d'acqua, andando ad intaccare la tenuta di alcuni contenitore che contenevano i rifiuti radioattivi, e causando perdite di cesio. Nonostante si ritenga generalmente che le miniere di sale siano immuni alle infiltrazioni d'acqua e geologicamente stabili, e pertanto adatte ad ospitare per migliaia di anni le scorie nucleari, nel caso di Asse le infitrazioni ci sono e le perdite di sostanze radioattive sono state rilevate per la prima volta già nel 1988, ovvero dopo una quindicina d'anni. Gli studi preliminari effettuati negli anni sessanta viceversa consideravano Asse una locazione adatta per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti LAW e MAW. Per eliminare le infiltrazioni, si stanno studiando vari metodi per la stabilizzazione delle rocce che formano il deposito. Seppur al livello di bozza, vi è anche la possibilità che i rifiuti vengano recuperati, nel caso che questo non comporti rischi maggiori per la popolazione e il personale che dovrà maneggiare i rifiuti. Sono inoltre stati rilevati rischi di crollo dei tunnel, con ovvi enormi rischi di una forte dispersione delle scorie.
Lasciare queste mine inesplose per il pianeta per milioni di anni è a mio giudizio immorale. Preferisco a questo punto tornare alle candele.
Mi darebbe estremamente fastidio crepare oggi per qualche immodizia sotterrata dall'uomo uomo di Neanderthal.
Ricordiamoci che la nostra generazione si lamenta (a ragione) per un buco nel bilancio lasciatoci in eridità dai nostri avi, figuriamoci se ci avessero lasciato altro...
In più ci sarebbero da considerare le spese per evenutuali problemi alle centrali ma facciamo gli ottimisti e assumiamo che i sistemi di sicurezza siano all'altezza (anche per eventuali centrali gestire con i sistemi all'italiana)
Il fatto di considerare l'energia atomica a buon mercato rispetto ad enegie prodotte da altre fonti è una mistificazione perchè non vengono considerati i costi e rischi di stoccaggio spalmati nei prossimi milione di anni, il tempo necessario affinché le scorie diminuiscano la loro radiotossicità.
Impariamo da ciò che sta succedendo in Germania con lo stoccaggio delle scorie:
Il deposito di Asse (distretto di Wolfenbüttel nel sud-est della Bassa Sassonia) fu ricavato in una miniera di sale (precisamente di potassa) aperta dagli inizi del 1900. Venne inizialmente studiato negli anni sessanta e raggiunge una profondità di 750 metri. In seguito allo scavo di ulteriori camere per lo stoccaggio di rifiuti a bassa e media attività, venne raggiunta la parte più esterna della miniera. Data la conformazione delle rocce e dell'uso abbastanza intensivo della miniera, oltre che l'uso di materiale di riempimento, negli anni si è avuto un deciso aumento delle infiltrazioni d'acqua, andando ad intaccare la tenuta di alcuni contenitore che contenevano i rifiuti radioattivi, e causando perdite di cesio. Nonostante si ritenga generalmente che le miniere di sale siano immuni alle infiltrazioni d'acqua e geologicamente stabili, e pertanto adatte ad ospitare per migliaia di anni le scorie nucleari, nel caso di Asse le infitrazioni ci sono e le perdite di sostanze radioattive sono state rilevate per la prima volta già nel 1988, ovvero dopo una quindicina d'anni. Gli studi preliminari effettuati negli anni sessanta viceversa consideravano Asse una locazione adatta per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti LAW e MAW. Per eliminare le infiltrazioni, si stanno studiando vari metodi per la stabilizzazione delle rocce che formano il deposito. Seppur al livello di bozza, vi è anche la possibilità che i rifiuti vengano recuperati, nel caso che questo non comporti rischi maggiori per la popolazione e il personale che dovrà maneggiare i rifiuti. Sono inoltre stati rilevati rischi di crollo dei tunnel, con ovvi enormi rischi di una forte dispersione delle scorie.
Lasciare queste mine inesplose per il pianeta per milioni di anni è a mio giudizio immorale. Preferisco a questo punto tornare alle candele.
Mi darebbe estremamente fastidio crepare oggi per qualche immodizia sotterrata dall'uomo uomo di Neanderthal.
Ricordiamoci che la nostra generazione si lamenta (a ragione) per un buco nel bilancio lasciatoci in eridità dai nostri avi, figuriamoci se ci avessero lasciato altro...
In più ci sarebbero da considerare le spese per evenutuali problemi alle centrali ma facciamo gli ottimisti e assumiamo che i sistemi di sicurezza siano all'altezza (anche per eventuali centrali gestire con i sistemi all'italiana)
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 19:25:12
Una curiosità: i rifiuti ospedalieri vengono gestiti in maniera diversa da quelli delle centrali?
Una curiosità: i rifiuti ospedalieri vengono gestiti in maniera diversa da quelli delle centrali?
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 19:50:56
X Sampei...
il discorso si riferisce al fatto che ora,ovviamente quando solo succede il casino, si fa il moralismo sulle centrali nucleari,quando sottoterra abbiamo di peggio dico abbiamo perchè anche qui in Germania sotto terra,ci stanno "depositate" le scorie radioattive di mezza Europa!
X Sampei...
il discorso si riferisce al fatto che ora,ovviamente quando solo succede il casino, si fa il moralismo sulle centrali nucleari,quando sottoterra abbiamo di peggio dico abbiamo perchè anche qui in Germania sotto terra,ci stanno "depositate" le scorie radioattive di mezza Europa!
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 19:57:08
bobberò, se un terremoto dovesse radermi al suolo la casa, si quanda me ne freche delle scorie radioattive in quel momento?
Cmq è clamoroso che nel 2011 si pensa ancora a creare delle centrali nucleari, pazzesco.
bobberò, se un terremoto dovesse radermi al suolo la casa, si quanda me ne freche delle scorie radioattive in quel momento?
Cmq è clamoroso che nel 2011 si pensa ancora a creare delle centrali nucleari, pazzesco.
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 20:20:44
Bisogna cercare di capire quanti noi sono effettivamente in grado di abbandonare l'agiatezza in cui siamo cresciuti...Non parlo di Suv o altre cazzate completamente inutili propinate da un marketing aggressivo,parlo di quella sensazione di "sicurezza" che continua ad abbracciarci fatta di tante piccole cose che rendono questo lembo del pianeta diverso da tante altre zone del globo...Credo che l'uomo sia un animale prima ancora che sociale molto molto egoista e nessuno credo sia in grado di rinunciare per una piu' equa ridistribuzione delle risorse....Da profano credo che siamo in una terra di mezzo..tra un vecchio mondo uscito fuori dalla 2 GM e un nuovo approccio che dovra' ancora venire...ho letto anche io come Adonai che le attuali tecnologie rinnovabili non riescono a soddisfare la sete di energia e si cercano altre strade...ma come la storia insegna solo quando c'e' vera emergenza (guerra,eventi cataclismatici ecc...)l'uomo si da una scossa e cerca soluzioni ottimali senza badare ad altre esigenze...per il resto quoto anche Gispy e' una questione di educazione al risparmio e saggezza nell'uso di un bene che cmq diamo per scontato..
Bisogna cercare di capire quanti noi sono effettivamente in grado di abbandonare l'agiatezza in cui siamo cresciuti...Non parlo di Suv o altre cazzate completamente inutili propinate da un marketing aggressivo,parlo di quella sensazione di "sicurezza" che continua ad abbracciarci fatta di tante piccole cose che rendono questo lembo del pianeta diverso da tante altre zone del globo...Credo che l'uomo sia un animale prima ancora che sociale molto molto egoista e nessuno credo sia in grado di rinunciare per una piu' equa ridistribuzione delle risorse....Da profano credo che siamo in una terra di mezzo..tra un vecchio mondo uscito fuori dalla 2 GM e un nuovo approccio che dovra' ancora venire...ho letto anche io come Adonai che le attuali tecnologie rinnovabili non riescono a soddisfare la sete di energia e si cercano altre strade...ma come la storia insegna solo quando c'e' vera emergenza (guerra,eventi cataclismatici ecc...)l'uomo si da una scossa e cerca soluzioni ottimali senza badare ad altre esigenze...per il resto quoto anche Gispy e' una questione di educazione al risparmio e saggezza nell'uso di un bene che cmq diamo per scontato..
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 20:24:36
Non parliamo poi di molte imprese estere che non investono qui per un costo esagerato dell'energia (leggi ALCOA)...altresi non mi sembra logico dover esser cosi dipendenti dall'estero in un settore cosi strategico (del resto non mi sembra saggio neppure non chiedere alla Chiesa di pagare l'ICI per almeno 10 miliardi di euro l'anno )
Non parliamo poi di molte imprese estere che non investono qui per un costo esagerato dell'energia (leggi ALCOA)...altresi non mi sembra logico dover esser cosi dipendenti dall'estero in un settore cosi strategico (del resto non mi sembra saggio neppure non chiedere alla Chiesa di pagare l'ICI per almeno 10 miliardi di euro l'anno )
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 20:27:08
Va bene sono d'accordo con te. Ma se gli altri stati mondiali continuano a produrre dalle centrali nucleari non andiamo avanti nel discorso. Non dovrebbe farlo più nessuno. Questo è il punto.
Se continuano tutti gli altri, è impossibile, stupido, incredibile, illogico che non lo facciamo noi in Italia. (magari posizionarle bene in territori non sismici, con le dovute precauzioni del caso.)
Va bene sono d'accordo con te. Ma se gli altri stati mondiali continuano a produrre dalle centrali nucleari non andiamo avanti nel discorso. Non dovrebbe farlo più nessuno. Questo è il punto.
Se continuano tutti gli altri, è impossibile, stupido, incredibile, illogico che non lo facciamo noi in Italia. (magari posizionarle bene in territori non sismici, con le dovute precauzioni del caso.)
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 21:31:03
DEKKARD
la soluzione al problema energetico italiano NON E' il nucleare.
La soluzione sono le rinnovabili ma intese in un senso completamente diverso.
Mi spiego.
Il punto focale del problema energetico italiano e' non solo il fabbisogno energetico (quello continuera' ad aumentare proprio per il motivo che hai detto tu) bensi' il MODO DI GESTIRE E DISTRIBUIRE l'energia prodotta.
Oggi abbiamo un mercato energetico in Italia che dire OBSOLETO (e quando mai...) e dire poco.
Non c'e' concorrenza (ENEL ha il monopolio sia della produzione ma SOPRATTUTTO per la gestione/distribuzione dell'energia.
Tutte e centralizzato e gestito in regime di MONOPOLIO.
Questo dopo la nazionalizzazione voluta dal fascismo (guarda un po' tu il caso...).
Ma questo sistema monopolistico ORAMAI al giorno d'oggi non ha piu' senso alcuno.
Il futuro e' la produzione, distribuzione e gestione dell'energia in networking.
Non un unico produttore/gestore/distributore a livello nazionale e per tutto il territorio nazionale, bensi' tanti piccoli produttori/gestori/distributori a livello regionale/locale.
Prendi per esempio il recente caso, apparso su tutti i giornali e in particolare sul NEW YORK TIMES, di Tocco da Casauria dove con tre pale eoliche (quelle che si vedono sulla sinistra andando verso Roma, sull'autostrada appena all'ingresso delle Gole di Popoli) soddisfano il bisogno energetico di TUTTO il paese e in piu' cedono il surplus energetico prodotto alla rete nazionale ottenendo un abbattimento dei costi delle bollette significativo.
!
prima della nazionalizzazione (e la creazione dell'ENEL), l'Italia era disseminata di piccole centrali che sfruttavano le loro dimensioni medio/piccole come un vantaggio sia in termini di costi che di efficenza della distribuzione.
Ora regionalizzando o localizzando i centri di produzione (in questo caso sfruttando l'eolico, il solare, l'idroelettrico, il geotermico, le biomasse) si avrebbero i seguenti vantaggi:
-innanzitutto minori costi di gestione (impianti piu' piccoli, reti di distribuzione piu' corte, piu' facilita' di gestione)
-sfruttamento delle risorse locali (al sud dove l'irraggiamento e maggiore potrebbero sfruttare il solare, al centro l'idroelettrico, in Abruzzo per esempio abbiamo acqua e monti in abbondanza e numerose sono le piccole centrali oggi dismesse ma che potrebbero produrre e soddisfare il bisogno energetico regionale senza troppi problemi, geotermico in toscana e lazio, biomasse al nord, etc etc)
-libera e vera competizione sia tecnologica che economica tra i vari produttori/gestori/distributori che si farebbero concorrenza migliorando la qualita' e abbatendo i costi (vera economia di mercato) anziche' un unico (o quasi ) colosso energetico che domina il mercato, non fa' innovazione e non ha interesse minimo a svecchiareil sistema)
-minore impatto ambientale
-possibilita' di assunzione di personale locale, etc etc
In quest'ottica le rinnovabili sono davvero competitive e l'Italia sarebbe davvero un paese moderno e all'avanguardia.
Ma che te lo dico a fare.
A LOR signori non interessa essere "moderni" e "all'avanguardi" interessa solo intascare i soldi delle enormi commesse pubbliche infischiandose del bene comune e dall'ambiente in cui viviamo.
DEKKARD
la soluzione al problema energetico italiano NON E' il nucleare.
La soluzione sono le rinnovabili ma intese in un senso completamente diverso.
Mi spiego.
Il punto focale del problema energetico italiano e' non solo il fabbisogno energetico (quello continuera' ad aumentare proprio per il motivo che hai detto tu) bensi' il MODO DI GESTIRE E DISTRIBUIRE l'energia prodotta.
Oggi abbiamo un mercato energetico in Italia che dire OBSOLETO (e quando mai...) e dire poco.
Non c'e' concorrenza (ENEL ha il monopolio sia della produzione ma SOPRATTUTTO per la gestione/distribuzione dell'energia.
Tutte e centralizzato e gestito in regime di MONOPOLIO.
Questo dopo la nazionalizzazione voluta dal fascismo (guarda un po' tu il caso...).
Ma questo sistema monopolistico ORAMAI al giorno d'oggi non ha piu' senso alcuno.
Il futuro e' la produzione, distribuzione e gestione dell'energia in networking.
Non un unico produttore/gestore/distributore a livello nazionale e per tutto il territorio nazionale, bensi' tanti piccoli produttori/gestori/distributori a livello regionale/locale.
Prendi per esempio il recente caso, apparso su tutti i giornali e in particolare sul NEW YORK TIMES, di Tocco da Casauria dove con tre pale eoliche (quelle che si vedono sulla sinistra andando verso Roma, sull'autostrada appena all'ingresso delle Gole di Popoli) soddisfano il bisogno energetico di TUTTO il paese e in piu' cedono il surplus energetico prodotto alla rete nazionale ottenendo un abbattimento dei costi delle bollette significativo.
!
prima della nazionalizzazione (e la creazione dell'ENEL), l'Italia era disseminata di piccole centrali che sfruttavano le loro dimensioni medio/piccole come un vantaggio sia in termini di costi che di efficenza della distribuzione.
Ora regionalizzando o localizzando i centri di produzione (in questo caso sfruttando l'eolico, il solare, l'idroelettrico, il geotermico, le biomasse) si avrebbero i seguenti vantaggi:
-innanzitutto minori costi di gestione (impianti piu' piccoli, reti di distribuzione piu' corte, piu' facilita' di gestione)
-sfruttamento delle risorse locali (al sud dove l'irraggiamento e maggiore potrebbero sfruttare il solare, al centro l'idroelettrico, in Abruzzo per esempio abbiamo acqua e monti in abbondanza e numerose sono le piccole centrali oggi dismesse ma che potrebbero produrre e soddisfare il bisogno energetico regionale senza troppi problemi, geotermico in toscana e lazio, biomasse al nord, etc etc)
-libera e vera competizione sia tecnologica che economica tra i vari produttori/gestori/distributori che si farebbero concorrenza migliorando la qualita' e abbatendo i costi (vera economia di mercato) anziche' un unico (o quasi ) colosso energetico che domina il mercato, non fa' innovazione e non ha interesse minimo a svecchiareil sistema)
-minore impatto ambientale
-possibilita' di assunzione di personale locale, etc etc
In quest'ottica le rinnovabili sono davvero competitive e l'Italia sarebbe davvero un paese moderno e all'avanguardia.
Ma che te lo dico a fare.
A LOR signori non interessa essere "moderni" e "all'avanguardi" interessa solo intascare i soldi delle enormi commesse pubbliche infischiandose del bene comune e dall'ambiente in cui viviamo.
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 21:58:57
Perfetto...e' palese che essendo circondati da almeno 10 paesi dotati di reattori nucleari (alcuni nell'est europeo obsoleti) prendiamo tutto il rischio derivante da un eventuale incidente nucleare senza cogliere neppure uno dei privilegi che cmq il nucleare riesce a garantire con tutti i limiti penso soprautto a scorie e pericoli di incidenti legati all'uso dell'enegia atomica...
2) inoltre non riesco pero' a comprendere il perche' della scelta apertamente nucleare di altri paesi "virtuosi" (Francia,USA,UK,Germania e Giappone )che mi paiono liberi dai soliti teatrini della politica/societa' italiana..3)Sicuramente e' in azione nel mondo intero una lobby dell'energia che ci tiene tecnologicamente ancorati ai combustibili fossili e probabilmente non abbandoneremo questa fonte di energia a meno di eventi planetari rivoluzionari poiche' e' nell'animo umano trovare soluzioni solo quando e' troppo tardi..
Perfetto...e' palese che essendo circondati da almeno 10 paesi dotati di reattori nucleari (alcuni nell'est europeo obsoleti) prendiamo tutto il rischio derivante da un eventuale incidente nucleare senza cogliere neppure uno dei privilegi che cmq il nucleare riesce a garantire con tutti i limiti penso soprautto a scorie e pericoli di incidenti legati all'uso dell'enegia atomica...
2) inoltre non riesco pero' a comprendere il perche' della scelta apertamente nucleare di altri paesi "virtuosi" (Francia,USA,UK,Germania e Giappone )che mi paiono liberi dai soliti teatrini della politica/societa' italiana..3)Sicuramente e' in azione nel mondo intero una lobby dell'energia che ci tiene tecnologicamente ancorati ai combustibili fossili e probabilmente non abbandoneremo questa fonte di energia a meno di eventi planetari rivoluzionari poiche' e' nell'animo umano trovare soluzioni solo quando e' troppo tardi..
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 21:59:41
la nazionalizzazione è avvenuta con il centrosinistra, anni 60
cmq, il nucleare lo si vuole x l'enorme guadagno x pochi, è perchè è meglio controllabile l'energia... una maggiore diffusione delle fonti di produzione, è pericolosa per i potenti, che nn possono cointrollare e condizionare l'economia
la nazionalizzazione è avvenuta con il centrosinistra, anni 60
cmq, il nucleare lo si vuole x l'enorme guadagno x pochi, è perchè è meglio controllabile l'energia... una maggiore diffusione delle fonti di produzione, è pericolosa per i potenti, che nn possono cointrollare e condizionare l'economia
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 22:10:02
http://it.wikipedia.org/wiki/ITER
http://www.iter.org
voglio esser ottimista...immaginiamo per un istante di concentrare le menti piu' brillanti e i finanziamenti piu' massicci (mi viene in mente purtroppo ma fino ad un certo punto il Progetto Manhattan) ma la via da seguire penso sia questa..Ma l'uomo deve esser cosi avventuriero e sognatore altrimenti si rimane nelle mani degli idrocarburi per sempre...
http://it.wikipedia.org/wiki/ITER
http://www.iter.org
voglio esser ottimista...immaginiamo per un istante di concentrare le menti piu' brillanti e i finanziamenti piu' massicci (mi viene in mente purtroppo ma fino ad un certo punto il Progetto Manhattan) ma la via da seguire penso sia questa..Ma l'uomo deve esser cosi avventuriero e sognatore altrimenti si rimane nelle mani degli idrocarburi per sempre...
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 22:19:21
Si perfetto...l'idea di una rete diffusa e' sposabile..ma e' chiaro che ci sono dei limiti...grossi limiti..Non credo sia realizzabile allo scopo di alimentare una nazione occidentale industrializzata una politica energetica completamente basata sull'approccio da voi riportato...
Si perfetto...l'idea di una rete diffusa e' sposabile..ma e' chiaro che ci sono dei limiti...grossi limiti..Non credo sia realizzabile allo scopo di alimentare una nazione occidentale industrializzata una politica energetica completamente basata sull'approccio da voi riportato...
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 22:28:48
il concetto di "rete" di produzione invece che di "centrale" è in fondo semplice.
Trasformare ciascuno in produttore oltre che in consumatore di energia.
Un po' come internet da cui ciascuno può ricevere informazioni ma anche immetterle.
il concetto di "rete" di produzione invece che di "centrale" è in fondo semplice.
Trasformare ciascuno in produttore oltre che in consumatore di energia.
Un po' come internet da cui ciascuno può ricevere informazioni ma anche immetterle.
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 22:35:44
Infatti Dekkard
realisticamente nessuno dice che la politica energetica debba essere "COMPLETAMENTE" basata sulle rinnovabili.
E' chiaro che una cosa del genere non e' possibile, ma con investimenti mirati in questa direzione e, soprattutto con un tempo di ritorno da tali investimenti DECISAMENTE minore (anni invece di decenni) rispetto al nucleare, si possa tranquillamente raggiungere l'obiettivo del 20 (ma anche 30%) di energia prodotta da fonti rinnovabili che e', guarda caso, la percentuale di energia che il Governo pensa di ottenere (mooooolto ottimisticamente) con la costruzione delle 5 centrali nucleari.
Questo, unitamente ad una politica di ottimizzazione dei consumi (isolamento delle abitazioni, abbattimento degli sprechi, miglioramento delle linee di distribuzione dell'energia, per esempio TERNA un paio di anni fa, investendo nel rinnovamento delle sue linee elettriche di trasporto ha migliorato l'efficienza di circa il 30%, contenendo la dispersione e in definitiva risparmiando energia) potrebbe portare in prospettiva a breve medio termine ad una migliore politica energetica.
Inoltre la tecnologia si evolve ANCHE per quel che riguarda il solare con nuovi pannelli, nuovi accumulatori etc etc....
Investendo in questi settori ADESSO (e non tra 30 anni quando sara' comunque NECESSARIO FARLI COMUNQUE GLI INVESTIMENTI nelle rinnovabili) avremo guadagnato 30 anni e potremo sperare di essere allo stesso livello degli altri paesi, non come col nucleare che , volenti o nolenti, SIAMO COMUNQUE INDIETRO di 30 e sara' difficle colamre il gap generazionale che ci divide dagli altri paesi "virtuosi"
A lungo termine diciamo 30-50 anni chissa' cosa potremo avere.
La soluzione e' nel MIX di fonti produttive, e nella decentralizzazione della gestione e della distribuzione dell'energia.
Infatti Dekkard
realisticamente nessuno dice che la politica energetica debba essere "COMPLETAMENTE" basata sulle rinnovabili.
E' chiaro che una cosa del genere non e' possibile, ma con investimenti mirati in questa direzione e, soprattutto con un tempo di ritorno da tali investimenti DECISAMENTE minore (anni invece di decenni) rispetto al nucleare, si possa tranquillamente raggiungere l'obiettivo del 20 (ma anche 30%) di energia prodotta da fonti rinnovabili che e', guarda caso, la percentuale di energia che il Governo pensa di ottenere (mooooolto ottimisticamente) con la costruzione delle 5 centrali nucleari.
Questo, unitamente ad una politica di ottimizzazione dei consumi (isolamento delle abitazioni, abbattimento degli sprechi, miglioramento delle linee di distribuzione dell'energia, per esempio TERNA un paio di anni fa, investendo nel rinnovamento delle sue linee elettriche di trasporto ha migliorato l'efficienza di circa il 30%, contenendo la dispersione e in definitiva risparmiando energia) potrebbe portare in prospettiva a breve medio termine ad una migliore politica energetica.
Inoltre la tecnologia si evolve ANCHE per quel che riguarda il solare con nuovi pannelli, nuovi accumulatori etc etc....
Investendo in questi settori ADESSO (e non tra 30 anni quando sara' comunque NECESSARIO FARLI COMUNQUE GLI INVESTIMENTI nelle rinnovabili) avremo guadagnato 30 anni e potremo sperare di essere allo stesso livello degli altri paesi, non come col nucleare che , volenti o nolenti, SIAMO COMUNQUE INDIETRO di 30 e sara' difficle colamre il gap generazionale che ci divide dagli altri paesi "virtuosi"
A lungo termine diciamo 30-50 anni chissa' cosa potremo avere.
La soluzione e' nel MIX di fonti produttive, e nella decentralizzazione della gestione e della distribuzione dell'energia.
Messaggio del 13-03-2011 alle ore 22:39:04
P.S. si hai ragione BAK, errore mio. Ricordavo male.
Cmq il concetto non cambia.
P.S. si hai ragione BAK, errore mio. Ricordavo male.
Cmq il concetto non cambia.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 10:38:09
Dekkard, la scelta dei così detti paesi "virtuosi" (virgolette d'obbligo) è stata fatta 60 anni fa, e in 60 anni si possono e soprattutto si devono rivedere le proprie scelte.
Inoltre toglierei tra i paesi almeno Francia, USA e UK per almeno un motivo:
La scelta era dettata anche dalla volontà della proliferazione di armi atomiche, visto che un reattore è anche il primo elemento della filiera di produzione di armi nucleari.
Inoltre USA e Germania stanno rapidamente riconvertendo buona parte della produzione energetica per l'utilizzo delle rinnovabili. Se non sbaglio la Germania ottiene circa 5 GW da rinnovabili, mentre in Italia dove potremmo averne molti di più date le ottime condizioni geografiche ne abbiamo solo 100 MW.
In ultima analisi credo che l'approccio distribuito non sia la soluzione definitiva, ma comunque alleggerisce di molto le richieste di combustibili fossili (per i quali dipendiamo dall'estero e che inquinano) e di combustibili nucleari (per i quali dipendiamo comunque dall'estero, che inquinano e soprattutto che non sappiamo gestire).
Per ultimo vorrei farvi notare che la ricerca sulle rinnovabili sta facendo passi da gigante, e quindi non sappiamo ancora cosa ci riserva il futuro.
Dekkard, la scelta dei così detti paesi "virtuosi" (virgolette d'obbligo) è stata fatta 60 anni fa, e in 60 anni si possono e soprattutto si devono rivedere le proprie scelte.
Inoltre toglierei tra i paesi almeno Francia, USA e UK per almeno un motivo:
La scelta era dettata anche dalla volontà della proliferazione di armi atomiche, visto che un reattore è anche il primo elemento della filiera di produzione di armi nucleari.
Inoltre USA e Germania stanno rapidamente riconvertendo buona parte della produzione energetica per l'utilizzo delle rinnovabili. Se non sbaglio la Germania ottiene circa 5 GW da rinnovabili, mentre in Italia dove potremmo averne molti di più date le ottime condizioni geografiche ne abbiamo solo 100 MW.
In ultima analisi credo che l'approccio distribuito non sia la soluzione definitiva, ma comunque alleggerisce di molto le richieste di combustibili fossili (per i quali dipendiamo dall'estero e che inquinano) e di combustibili nucleari (per i quali dipendiamo comunque dall'estero, che inquinano e soprattutto che non sappiamo gestire).
Per ultimo vorrei farvi notare che la ricerca sulle rinnovabili sta facendo passi da gigante, e quindi non sappiamo ancora cosa ci riserva il futuro.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 11:14:45
Personalmente ritengo che gli italiani non debbano avere il nucleare perche', ed e' inutile girarci intorno, non lo sanno gestire.
Date un'occhiata al link in basso per avere un'idea di quanto siamo messi male nel gestire cose cosi' importanti e pericolose.
clicca qui
Inoltre, e anche qui e' inutile girarci intorno, siamo uno dei paesi piu' corrotti del pianeta, con le varie mafie che controllano 1/3 del territorio e meta' del giro totale di affari, e gli esempi di malpratica sono innumerevoli.
Dalle case degli anni 60 e 70 crollate come grissini a l'Aquila ai rifiuti di Napoli, dall'Expo di Milano alla Salerno-Reggio Calabria.
Senza considerare un territorio geomorfologicamente debole e inadatto ad ospitare opere civili di medie dimensioni, figuriamoci centrali nucleari.
Detto con molta amarezza, ma dove ca@@o ci presentiamo?
Personalmente ritengo che gli italiani non debbano avere il nucleare perche', ed e' inutile girarci intorno, non lo sanno gestire.
Date un'occhiata al link in basso per avere un'idea di quanto siamo messi male nel gestire cose cosi' importanti e pericolose.
clicca qui
Inoltre, e anche qui e' inutile girarci intorno, siamo uno dei paesi piu' corrotti del pianeta, con le varie mafie che controllano 1/3 del territorio e meta' del giro totale di affari, e gli esempi di malpratica sono innumerevoli.
Dalle case degli anni 60 e 70 crollate come grissini a l'Aquila ai rifiuti di Napoli, dall'Expo di Milano alla Salerno-Reggio Calabria.
Senza considerare un territorio geomorfologicamente debole e inadatto ad ospitare opere civili di medie dimensioni, figuriamoci centrali nucleari.
Detto con molta amarezza, ma dove ca@@o ci presentiamo?
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 13:34:26
Si tutto perfetto rimane il fatto che Obama ha sbloccato la costruzione di 2 centrali nucleari di nuova generazione da costruire in Georgia e da ultimare nel 2016...Stesso discorso viene portato avanti da alcune nazioni del cd Bric poiche' purtroppo nell'assurdo mondo in cui viviamo basato su crescita perenne e turbocapitalismo imperante l'energia e' vitale per la crescita e deve essere energia da ottenere al piu' basso costo possibile (Cina 100 centrali,Corea del Sud,Brasile,India,Gran Bretagna)...
La soluzione per il futuro e' nei link da me postati,fusione,sperando che le lobby degli idrocarburi non riescano a fare troppo ostruzionismo anche se e' pacifico che l'uomo si sveglia sempre quando e' troppo tardi o quando grandi emergenze rendono vitale un certo piano d'azione non piu' rimandabile (vedi balzi tecnologici durante la 2 Guerra mondiale e nel periodo della Guerra Fredda)....
E' triste nel paese che fu di Enrico Fermi e Majorana dove nacque il gruppo dei ragazzi di via Panisperna regni una cosi putroppo realistica disillusione e assoluta mancanza di fiducia nelle istituzioni...Ma purtroppo e' un dato drammaticamente reale forse sopratutto a causa di una classe politica composta da inetti e squallidi faccendieri...
Si tutto perfetto rimane il fatto che Obama ha sbloccato la costruzione di 2 centrali nucleari di nuova generazione da costruire in Georgia e da ultimare nel 2016...Stesso discorso viene portato avanti da alcune nazioni del cd Bric poiche' purtroppo nell'assurdo mondo in cui viviamo basato su crescita perenne e turbocapitalismo imperante l'energia e' vitale per la crescita e deve essere energia da ottenere al piu' basso costo possibile (Cina 100 centrali,Corea del Sud,Brasile,India,Gran Bretagna)...
La soluzione per il futuro e' nei link da me postati,fusione,sperando che le lobby degli idrocarburi non riescano a fare troppo ostruzionismo anche se e' pacifico che l'uomo si sveglia sempre quando e' troppo tardi o quando grandi emergenze rendono vitale un certo piano d'azione non piu' rimandabile (vedi balzi tecnologici durante la 2 Guerra mondiale e nel periodo della Guerra Fredda)....
E' triste nel paese che fu di Enrico Fermi e Majorana dove nacque il gruppo dei ragazzi di via Panisperna regni una cosi putroppo realistica disillusione e assoluta mancanza di fiducia nelle istituzioni...Ma purtroppo e' un dato drammaticamente reale forse sopratutto a causa di una classe politica composta da inetti e squallidi faccendieri...
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 14:26:37
Oggi come oggi le centrali nucleari a fissione non hanno senso,troppo pericolose e producono rifiuti con tempi di decadimento di milioni d'anni,bisogna puntare sulle rinnovabili e magari vagliare la fattibilità del Rubbiatron,ed investire sulle ricerca della fusione nucleare,unica energia veramente pulita.
Oggi come oggi le centrali nucleari a fissione non hanno senso,troppo pericolose e producono rifiuti con tempi di decadimento di milioni d'anni,bisogna puntare sulle rinnovabili e magari vagliare la fattibilità del Rubbiatron,ed investire sulle ricerca della fusione nucleare,unica energia veramente pulita.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 16:09:44
È vero, è proprio triste...
È vero, è proprio triste...
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 16:18:19
IL PAESE CHE FU' DI E. FERMI, MAJORANA, SEGRE', RASETTI ECC. ECC.... E' ANCHE IL PAESE DI QUELLI CHE SGHIGNAZZAVANO A SQUARCIAGOLA ALLE 3.32 DEL 6 APRILE 2009 MENTRE STAVANO MORENDO 308 PERSONE ED UN INTERA PROVINCIA VENIVA RASA AL SUOLO.....QUINDI NO ASSOLUTO AL NUCLEARE...PERCHE' SIAMO ITALIANI
IL PAESE CHE FU' DI E. FERMI, MAJORANA, SEGRE', RASETTI ECC. ECC.... E' ANCHE IL PAESE DI QUELLI CHE SGHIGNAZZAVANO A SQUARCIAGOLA ALLE 3.32 DEL 6 APRILE 2009 MENTRE STAVANO MORENDO 308 PERSONE ED UN INTERA PROVINCIA VENIVA RASA AL SUOLO.....QUINDI NO ASSOLUTO AL NUCLEARE...PERCHE' SIAMO ITALIANI
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 16:50:04
l'Italia non è quell'ominicchio che sghignazzava il 6 aprile
gli aquilani mi sono sembrati altrettanto dignitosi di quanto lo sono i giapponesi oggi.
l'Italia non è quell'ominicchio che sghignazzava il 6 aprile
gli aquilani mi sono sembrati altrettanto dignitosi di quanto lo sono i giapponesi oggi.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 17:21:35
:infatti Umbe' non e' solo uno.....e' tutta la CRICCA.....
:infatti Umbe' non e' solo uno.....e' tutta la CRICCA.....
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 17:50:33
Una centrale nucleare in Italia viene progettata da chi ha ampie credenziali ed esperienza per farlo, e quindi certamente non una ditta di progettazione italiana.
Fin qui, si puo' tirare un sospiro di sollievo.
I problemi iniziano quando si deve decidere chi la deve costruire questa benedetta centrale.
Quasi certamente l'appalto lo vincera' una ditta con capitali e manodopera mafiosa che utilizza cemento e ferro scadenti e immigrati clandestini per costruirla.
I problemi poi crescono quando a centrale terminata essa dovra' essere collaudata.
Certamente il collaudo sara' affidato ad un pool di ingegneri laureati al CEPU, tutti figli dei politicanti di turno. L'incarico si da perche' "fa curriculum".
I problemi poi diventano difficilmente gestibili quando bisogna cominciare a smaltire le scorie.
In questo caso le ditte collegate alla camorra vinceranno gli appalti a mani basse, vista anche la loro poliennale esperienza nella gestione dei rifiuti pericolosi e non.
Quelli, probabilmente capitanati da Cosentino, sono talemente bravi che i rifiuti radiottivi li fanno addirittura "sparire".
Ripeto, ma dove ca@@o ci presentiamo in queste condizioni?
Se fosse un cittadino di un paese confinante con l'Italia sarei seriamente preoccupato se l'Italia si dotasse di centrali nucleari.
Una centrale nucleare in Italia viene progettata da chi ha ampie credenziali ed esperienza per farlo, e quindi certamente non una ditta di progettazione italiana.
Fin qui, si puo' tirare un sospiro di sollievo.
I problemi iniziano quando si deve decidere chi la deve costruire questa benedetta centrale.
Quasi certamente l'appalto lo vincera' una ditta con capitali e manodopera mafiosa che utilizza cemento e ferro scadenti e immigrati clandestini per costruirla.
I problemi poi crescono quando a centrale terminata essa dovra' essere collaudata.
Certamente il collaudo sara' affidato ad un pool di ingegneri laureati al CEPU, tutti figli dei politicanti di turno. L'incarico si da perche' "fa curriculum".
I problemi poi diventano difficilmente gestibili quando bisogna cominciare a smaltire le scorie.
In questo caso le ditte collegate alla camorra vinceranno gli appalti a mani basse, vista anche la loro poliennale esperienza nella gestione dei rifiuti pericolosi e non.
Quelli, probabilmente capitanati da Cosentino, sono talemente bravi che i rifiuti radiottivi li fanno addirittura "sparire".
Ripeto, ma dove ca@@o ci presentiamo in queste condizioni?
Se fosse un cittadino di un paese confinante con l'Italia sarei seriamente preoccupato se l'Italia si dotasse di centrali nucleari.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 17:54:52
Cristo che discorsi da falliti.
Cristo che discorsi da falliti.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:17:25
Papi
qui gli UNICI FALLITI SIETE VOI BERLUSCONES che avete il prosciutto sugli occhi, il salame sulle orecchie e i bunga bunga nel cervello.
Papi
qui gli UNICI FALLITI SIETE VOI BERLUSCONES che avete il prosciutto sugli occhi, il salame sulle orecchie e i bunga bunga nel cervello.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:20:07
P.S. e non bestemmiare ! Gesu' bambino (e la CEI si potrebbero dispiacere e Silvietto andare a gambe all'aria per questo)
P.S. e non bestemmiare ! Gesu' bambino (e la CEI si potrebbero dispiacere e Silvietto andare a gambe all'aria per questo)
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:30:26
Trolloni pauraaaaaaaaaaaaaaaaa-----
Trolloni pauraaaaaaaaaaaaaaaaa-----
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:32:02
Infatti io non mi preoccupo delle centrali Francesi , Svizzere , Austriache e PERFINO QUELLE DELLA EX JUGOSLAVIA...........io mi preoccupo di quelle italiane......anzi ALL ITALIANA
Infatti io non mi preoccupo delle centrali Francesi , Svizzere , Austriache e PERFINO QUELLE DELLA EX JUGOSLAVIA...........io mi preoccupo di quelle italiane......anzi ALL ITALIANA
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:33:54
Anima, c'é anche un tipo che fonda Il Foglio e non lo compra nessuno, si candida al Mugello e non lo vota nessuno, conduce Otto e mezzo e non lo guarda nessuno. Però 'lui' insiste... Chi é il fallito?
Anima, c'é anche un tipo che fonda Il Foglio e non lo compra nessuno, si candida al Mugello e non lo vota nessuno, conduce Otto e mezzo e non lo guarda nessuno. Però 'lui' insiste... Chi é il fallito?
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:35:14
rispetto per il Giappone e solidarietà al popolo giapponese.
Ma ritengo presuntuosa la presenza di megalopoli e di decine di centrali nucleari in un fazzoletto terra nel pacifico che può tremare con tanta violenza!
La tenacia del giapponese é pari alla sua presunzione.
rispetto per il Giappone e solidarietà al popolo giapponese.
Ma ritengo presuntuosa la presenza di megalopoli e di decine di centrali nucleari in un fazzoletto terra nel pacifico che può tremare con tanta violenza!
La tenacia del giapponese é pari alla sua presunzione.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:36:33
Anima,
spiega ai bananas, visto che il loro padrone li considera come dodicenni e neppure troppo intelligenti, che la frase qui sopra l'antipasto di un party a casa del presidente e non e' neppure un complimento
Anima,
spiega ai bananas, visto che il loro padrone li considera come dodicenni e neppure troppo intelligenti, che la frase qui sopra l'antipasto di un party a casa del presidente e non e' neppure un complimento
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:39:42
Professore.....forse dimentichi che il Giappone fino a qualche settimana fa' era la seconda economia mondiale.....ed il suo p.i.l. era pari a quello di tutta l U.E. messa insieme......per esser un colosso di tali dimensioni ci vuole ENERGIA.....E' quella non si fa' con le chiacchiere.....
Professore.....forse dimentichi che il Giappone fino a qualche settimana fa' era la seconda economia mondiale.....ed il suo p.i.l. era pari a quello di tutta l U.E. messa insieme......per esser un colosso di tali dimensioni ci vuole ENERGIA.....E' quella non si fa' con le chiacchiere.....
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:40:44
L'aspetto piu' inquietante dell'intervento postato da Thompson risiede nel fatto che potrebbe davvero avviarsi verso questi esiti un eventuale programma di sviluppo dell'energia nucleare nel Bel Paese.....
L'aspetto piu' inquietante dell'intervento postato da Thompson risiede nel fatto che potrebbe davvero avviarsi verso questi esiti un eventuale programma di sviluppo dell'energia nucleare nel Bel Paese.....
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:44:50
THOMPSON FOR PRESIDENT
THOMPSON FOR PRESIDENT
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 18:58:02
Cmq la cosa e' molto grave.....guardate questa notizia....
Cmq la cosa e' molto grave.....guardate questa notizia....
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:01:24
Nucleare, Enea: in Italia occorrono 10mila esperti in 10 anni
Scritto da Anna Tita Gallo
Giovedì 27 Gennaio 2011 12:33
In vista del nuovo programma nucleare italiano è necessario identificare per tempo le esigenze di formazione e gli interventi per disporre delle competenze necessarie”. Nelle parole di Giovanni Lelli, commissario Enea si leggono tutte le perplessità legate al possibile ritorno al nucleare. Manca personale qualificato, un problema non di poco conto nella predisposizione di programmi di sviluppo a lungo termine.
E’ durante il convegno “La formazione delle risorse umane nel nuovo programma nucleare”, che si è svolto presso la sede dell’ente a Roma, che Lelli ha sottolineato le sue preoccupazioni, aprendo il dibattito sulla carenza di competenze. “La qualificazione delle risorse – ha aggiunto - è indispensabile per affrontare la sfida tecnologica che un programma nucleare comporta, che è soprattutto una sfida di sistema, perché contribuisce allo sviluppo di conoscenze multidisciplinari e impegna una molteplicità di attori e risorse diversi”.
Ma veniamo ai dati.
Secondo l'indagine, all’Italia occorreranno almeno 10 mila esperti in 10 anni.
Ad ogni centrale ne lavoreranno circa 2 mila all’anno, divisi tra le attività di preparazione dei siti, l’edificazione delle centrali stesse e varie operazioni di tipo meccanico o elettrico. Costruire una centrale implica la necessità di avere a disposizione un buon 15% di esperti laureati, il 60% di tecnici e il 25% di operai. Poi, una volta entrata in funzione, la produzione di energia avrà bisogno di laureati per il 20-40%, di tecnici per il 30-40% e di operai per il 15-35%. L’Italia ha queste figure già pronte per entrare a far parte di un progetto così impegnativo? Al momento no. Basta un dato per riflettere: sono 80 i laureati all’anno in discipline affini a quanto si vorrebbe realizzare. Il gap tra domanda e offerta lavorativa nel nucleare è abissale. L'Enea offre anche un confronto. Nel Regno Unito sono circa 44 mila i lavoratori del settore, in Canada 66 mila e negli USA oltre 100 mila.
E in Italia? Al momento a casa nostra è stato nominato il quinto membro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare guidata da Umberto Veronesi, Stefano Laporta. Ma la strada verso il nucleare è ancora lunga. L’Agenzia dovrà nominare il proprio direttore generale, ma non prima del decreto del presidente della Repubblica che stabilirà la sede e non prima di un provvedimento che ne delinei il funzionamento.
Contrari o favorevoli al nucleare, si tratta di un settore in cui le risorse umane preparate, a quanto pare, scarseggiano. Meglio cambiare strada, investendo magari sulle rinnovabili, o meglio formare nuove figure professionali? Oppure l’idea di una prospettiva di lavoro in più viene rimarcata per convincere i cittadini a non opporre resistenze al ritorno dell’atomo?
Nel frattempo, comunque, il governo va avanti. Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, ha ricordato durante lo stesso convegno dell’Enea le prossime tappe del nucleare italiano. Prima ancora di capire se le Regioni non oppongano con forza il proprio veto, la strada è già stata tracciata e sono stati fissati i prossimi vertici internazionali, volti a stipulare i primi accordi. A marzo, dunque, appuntamento a Roma con i delegati francesi (il presidente Sarkozy in testa), ad aprile sarà il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ad andare a Washington per un colloquio con il segretario di stato USA, Hillary Clinton.
Capito come stiamo messi?
Nucleare, Enea: in Italia occorrono 10mila esperti in 10 anni
Scritto da Anna Tita Gallo
Giovedì 27 Gennaio 2011 12:33
In vista del nuovo programma nucleare italiano è necessario identificare per tempo le esigenze di formazione e gli interventi per disporre delle competenze necessarie”. Nelle parole di Giovanni Lelli, commissario Enea si leggono tutte le perplessità legate al possibile ritorno al nucleare. Manca personale qualificato, un problema non di poco conto nella predisposizione di programmi di sviluppo a lungo termine.
E’ durante il convegno “La formazione delle risorse umane nel nuovo programma nucleare”, che si è svolto presso la sede dell’ente a Roma, che Lelli ha sottolineato le sue preoccupazioni, aprendo il dibattito sulla carenza di competenze. “La qualificazione delle risorse – ha aggiunto - è indispensabile per affrontare la sfida tecnologica che un programma nucleare comporta, che è soprattutto una sfida di sistema, perché contribuisce allo sviluppo di conoscenze multidisciplinari e impegna una molteplicità di attori e risorse diversi”.
Ma veniamo ai dati.
Secondo l'indagine, all’Italia occorreranno almeno 10 mila esperti in 10 anni.
Ad ogni centrale ne lavoreranno circa 2 mila all’anno, divisi tra le attività di preparazione dei siti, l’edificazione delle centrali stesse e varie operazioni di tipo meccanico o elettrico. Costruire una centrale implica la necessità di avere a disposizione un buon 15% di esperti laureati, il 60% di tecnici e il 25% di operai. Poi, una volta entrata in funzione, la produzione di energia avrà bisogno di laureati per il 20-40%, di tecnici per il 30-40% e di operai per il 15-35%. L’Italia ha queste figure già pronte per entrare a far parte di un progetto così impegnativo? Al momento no. Basta un dato per riflettere: sono 80 i laureati all’anno in discipline affini a quanto si vorrebbe realizzare. Il gap tra domanda e offerta lavorativa nel nucleare è abissale. L'Enea offre anche un confronto. Nel Regno Unito sono circa 44 mila i lavoratori del settore, in Canada 66 mila e negli USA oltre 100 mila.
E in Italia? Al momento a casa nostra è stato nominato il quinto membro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare guidata da Umberto Veronesi, Stefano Laporta. Ma la strada verso il nucleare è ancora lunga. L’Agenzia dovrà nominare il proprio direttore generale, ma non prima del decreto del presidente della Repubblica che stabilirà la sede e non prima di un provvedimento che ne delinei il funzionamento.
Contrari o favorevoli al nucleare, si tratta di un settore in cui le risorse umane preparate, a quanto pare, scarseggiano. Meglio cambiare strada, investendo magari sulle rinnovabili, o meglio formare nuove figure professionali? Oppure l’idea di una prospettiva di lavoro in più viene rimarcata per convincere i cittadini a non opporre resistenze al ritorno dell’atomo?
Nel frattempo, comunque, il governo va avanti. Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, ha ricordato durante lo stesso convegno dell’Enea le prossime tappe del nucleare italiano. Prima ancora di capire se le Regioni non oppongano con forza il proprio veto, la strada è già stata tracciata e sono stati fissati i prossimi vertici internazionali, volti a stipulare i primi accordi. A marzo, dunque, appuntamento a Roma con i delegati francesi (il presidente Sarkozy in testa), ad aprile sarà il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ad andare a Washington per un colloquio con il segretario di stato USA, Hillary Clinton.
Capito come stiamo messi?
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:03:14
si, decisamente falliti.
si, decisamente falliti.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:04:54
L’ESPERIENZA ITALIANA IN CAMPO NUCLEARE
DAGLI ANNI SESSANTA AL REFERENDUM DELL’87
L'ESPERIENZA PROGETTUALE, COSTRUTTIVA E OPERATIVA
La prima reazione nucleare a catena avviene nel 1942, ad opera del fisico
italiano Enrico Fermi. Segue lo sviluppo dei primi reattori per la produzione di
energia elettrica. A metà degli anni Sessanta l’Italia occupa la terza posizione
nel mondo dopo USA e Regno Unito nella produzione di energia
elettronucleare, grazie alla realizzazione delle centrali di Latina (1964),
Garigliano (1964) e Trino Vercellese (1965), per una potenza complessiva di
560 MW Nel 1981 entra in funzione anche la centrale di Caorso (860 MW),
interamente realizzata dall’industria italiana, che in cinque anni produce circa
30 miliardi di kWh.
UNA MORATORIA TEMPORANEA
Dopo l’incidente di Chernobyl del 1986, e in seguito al referendum popolare del
1987, il Governo italiano decide una moratoria di cinque anni per la
costruzione di nuovi impianti nucleari; impone inoltre la sospensione della
costruzione delle nuove centrali di Trino Vercellese 2 e Alto Lazio, la chiusura
della centrale di Latina e la sospensione dall’esercizio delle centrali di Trino
Vercellese e Caorso, la cui chiusura definitiva è deliberata dal CIPE il 26 luglio
1990.
GLI IMPIANTI DELLA NUOVA GENERAZIONE
LA PARTECIPAZIONE Al PROGRAMMI INTERNAZIONALI
Allo scopo di mantenere vive specifiche competenze nel campo della
progettazione e dell’esercizio degli impianti nucleari., l’ENEL, l’ENEA,
l’ANPA, l’Industria e le Università italiane partecipano in sede internazionale
alle seguenti attività:
· iniziative dell’UE per il miglioramento della sicurezza delle centrali nucleari
dell’Est Europa;
· programma dei reattori ad acqua leggera di media taglia di tipo passivo (progetti
Westinghouse AP600 e GeneraI Electric SBWR);
· programma EUR per la definizione dei requisiti tecnici europei;
· sviluppo del progetto dell’impianto passivo europeo EPP;
· collaborazione con gli altri esercenti mondiali tramite l’associazione dell’ENEL
alla WANO (World Association of Nuclear Operators).
LE ATTIVITA’ PROGETTUALI E SPERIMENTALI IN ITALIA
Tra le molteplici attività in corso in Italia si segnalano in particolare:
· l’adattamento del progetto AP600 ai requisiti italiani ad opera dell’ENEL e del
Consorzio industriale GENESI (Ansaldo-FIAT), in collaborazione con CISE ed
ISMES;
· lo studio e la progettazione di sistemi innovativi basati su meccanismi di attuazione
a sicurezza intrinseca o passiva;
· lo studio di nuovi sistemi ibridi acceleratore-reattore capaci di ridurre la
produzione di scorie radioattive a lunga vita;
· le prove integrate dei sistemi di sicurezza dell’AP600 e quelle del sistema di raffreddamento passivo del contenitore dell’SBWR,
svolte presso la SIET da ENEL, Ansaldo, ENEA e Westinghouse/GeneraI Electric;
· la sperimentazione del funzionamento di un circuito innovativo di depressurizzazione automatica presso l’ENEA Casaccia;
· le prove sperimentali di macchine robotizzate presso le centrali nucleari dismesse;
· la sperimentazione di sistemi automatici e passivi di spegnimento del reattore.
IL MANTENIMENTO DI PROGRAMMI DI RICERCA NAZIONALI E LA PARTECIPAZIONE A QUELLI
INTERNAZIONALI CONSENTE DI NON DISPERDERE E DI AGGIORNARE LE CONOSCENZE ACQUISITE
DAGLI ANNI SESSANTA AD OGGI
L’ESPERIENZA ITALIANA IN CAMPO NUCLEARE
DAGLI ANNI SESSANTA AL REFERENDUM DELL’87
L'ESPERIENZA PROGETTUALE, COSTRUTTIVA E OPERATIVA
La prima reazione nucleare a catena avviene nel 1942, ad opera del fisico
italiano Enrico Fermi. Segue lo sviluppo dei primi reattori per la produzione di
energia elettrica. A metà degli anni Sessanta l’Italia occupa la terza posizione
nel mondo dopo USA e Regno Unito nella produzione di energia
elettronucleare, grazie alla realizzazione delle centrali di Latina (1964),
Garigliano (1964) e Trino Vercellese (1965), per una potenza complessiva di
560 MW Nel 1981 entra in funzione anche la centrale di Caorso (860 MW),
interamente realizzata dall’industria italiana, che in cinque anni produce circa
30 miliardi di kWh.
UNA MORATORIA TEMPORANEA
Dopo l’incidente di Chernobyl del 1986, e in seguito al referendum popolare del
1987, il Governo italiano decide una moratoria di cinque anni per la
costruzione di nuovi impianti nucleari; impone inoltre la sospensione della
costruzione delle nuove centrali di Trino Vercellese 2 e Alto Lazio, la chiusura
della centrale di Latina e la sospensione dall’esercizio delle centrali di Trino
Vercellese e Caorso, la cui chiusura definitiva è deliberata dal CIPE il 26 luglio
1990.
GLI IMPIANTI DELLA NUOVA GENERAZIONE
LA PARTECIPAZIONE Al PROGRAMMI INTERNAZIONALI
Allo scopo di mantenere vive specifiche competenze nel campo della
progettazione e dell’esercizio degli impianti nucleari., l’ENEL, l’ENEA,
l’ANPA, l’Industria e le Università italiane partecipano in sede internazionale
alle seguenti attività:
· iniziative dell’UE per il miglioramento della sicurezza delle centrali nucleari
dell’Est Europa;
· programma dei reattori ad acqua leggera di media taglia di tipo passivo (progetti
Westinghouse AP600 e GeneraI Electric SBWR);
· programma EUR per la definizione dei requisiti tecnici europei;
· sviluppo del progetto dell’impianto passivo europeo EPP;
· collaborazione con gli altri esercenti mondiali tramite l’associazione dell’ENEL
alla WANO (World Association of Nuclear Operators).
LE ATTIVITA’ PROGETTUALI E SPERIMENTALI IN ITALIA
Tra le molteplici attività in corso in Italia si segnalano in particolare:
· l’adattamento del progetto AP600 ai requisiti italiani ad opera dell’ENEL e del
Consorzio industriale GENESI (Ansaldo-FIAT), in collaborazione con CISE ed
ISMES;
· lo studio e la progettazione di sistemi innovativi basati su meccanismi di attuazione
a sicurezza intrinseca o passiva;
· lo studio di nuovi sistemi ibridi acceleratore-reattore capaci di ridurre la
produzione di scorie radioattive a lunga vita;
· le prove integrate dei sistemi di sicurezza dell’AP600 e quelle del sistema di raffreddamento passivo del contenitore dell’SBWR,
svolte presso la SIET da ENEL, Ansaldo, ENEA e Westinghouse/GeneraI Electric;
· la sperimentazione del funzionamento di un circuito innovativo di depressurizzazione automatica presso l’ENEA Casaccia;
· le prove sperimentali di macchine robotizzate presso le centrali nucleari dismesse;
· la sperimentazione di sistemi automatici e passivi di spegnimento del reattore.
IL MANTENIMENTO DI PROGRAMMI DI RICERCA NAZIONALI E LA PARTECIPAZIONE A QUELLI
INTERNAZIONALI CONSENTE DI NON DISPERDERE E DI AGGIORNARE LE CONOSCENZE ACQUISITE
DAGLI ANNI SESSANTA AD OGGI
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:05:47
basta disfattismo
basta disfattismo
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:06:46
insomma dal disastro ambientale, leucemie e tumori, si è finiti a parlare di berlusconi, degli italiani e della classe politica italiana
insomma dal disastro ambientale, leucemie e tumori, si è finiti a parlare di berlusconi, degli italiani e della classe politica italiana
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:07:52
che tra l'altro, almeno su questo piano, si è pure dimostrata una delle migliori
che tra l'altro, almeno su questo piano, si è pure dimostrata una delle migliori
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:10:26
Animanera, purtroppo qua sopra chi usa il disfattismo lo fa in maniera preconcetta per giustificare il suo essere una nullità. Tipo quell'utente semianalfabeta che si beffe di uno come Giuliano Ferrara.
Credono di vivere in un paese del terzo mondo per sentirsi loro più adeguati al mondo (al Paese) che hanno intorno, che semplicemente li ha tagliati fuori.
E il nucleare non c'entra un cazzo, è solo un pretesto.
Animanera, purtroppo qua sopra chi usa il disfattismo lo fa in maniera preconcetta per giustificare il suo essere una nullità. Tipo quell'utente semianalfabeta che si beffe di uno come Giuliano Ferrara.
Credono di vivere in un paese del terzo mondo per sentirsi loro più adeguati al mondo (al Paese) che hanno intorno, che semplicemente li ha tagliati fuori.
E il nucleare non c'entra un cazzo, è solo un pretesto.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:15:05
Poi c'è semplicemente che scrive determinate cose non per sfiga, ma per arroganza, perché crede di essere IL migliore. Tipo Animamundi. E, paradossalmente, hanno perfino il mio rispetto.
Ma per il resto...
Poi c'è semplicemente che scrive determinate cose non per sfiga, ma per arroganza, perché crede di essere IL migliore. Tipo Animamundi. E, paradossalmente, hanno perfino il mio rispetto.
Ma per il resto...
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 19:23:35
...meglio semianalfabetoooo che picchiatore comunista, spia della Cia e trombetta di Craxi e Berlusconi
Ciao Papi....
...meglio semianalfabetoooo che picchiatore comunista, spia della Cia e trombetta di Craxi e Berlusconi
Ciao Papi....
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 20:01:07
Papi
chiariamo una cosa visto che sei sceso a livello personale.
IO non ho mai detto ne retendo di essere il migliore come dici tu.
L'imresione che hai E" SBAGLIATA.
La differenza e' che io parlo per COGNIZIONE DI CAUSA, FATTI ALLA MANO e non per ideologia come fai tu e molti altri.
E I FATTI li prendo da fonti il piu' possibile e indiendenti.(Anche se spesso so bene che non lo sono affatto e allora in questo caso cerco di incrociare le cose, di verificarle e farmene un idea piu' ad amio raggio.
E' un dato di fatto che la LEGA e il Governo Berlusconi ha DEFENESTRATO UN PREMIO NOBEL (!!!) come Carlo Rubbia per MOTIVI ESCLUSIVAMENTE IDEOLOGICI e lo ha sostituito alla guida della maggiore istituzione che fa ricerca (e che dovrebbe gestire la SICUREZZA DEL PROGRAMMA NUCLEARE ITALIANO) con uno "sfigato qualunque, assolutamente INCOMPETENTE e che si e' perfino permesso di dare dell'incompetente a Rubbia.
Questo mi fa pensare che QUESTO GOVERNO, CON QUESTA MENTALITA', non E" IN GRADO DI GESTIRE UN PROGRAMMA DELICATISSIMO (e gli effetti di potenziali errori li vediamo in questi giorni con la tragedia in Giappone) come quello nucleare.
Altro che essere il migliore ...
Papi
chiariamo una cosa visto che sei sceso a livello personale.
IO non ho mai detto ne retendo di essere il migliore come dici tu.
L'imresione che hai E" SBAGLIATA.
La differenza e' che io parlo per COGNIZIONE DI CAUSA, FATTI ALLA MANO e non per ideologia come fai tu e molti altri.
E I FATTI li prendo da fonti il piu' possibile e indiendenti.(Anche se spesso so bene che non lo sono affatto e allora in questo caso cerco di incrociare le cose, di verificarle e farmene un idea piu' ad amio raggio.
E' un dato di fatto che la LEGA e il Governo Berlusconi ha DEFENESTRATO UN PREMIO NOBEL (!!!) come Carlo Rubbia per MOTIVI ESCLUSIVAMENTE IDEOLOGICI e lo ha sostituito alla guida della maggiore istituzione che fa ricerca (e che dovrebbe gestire la SICUREZZA DEL PROGRAMMA NUCLEARE ITALIANO) con uno "sfigato qualunque, assolutamente INCOMPETENTE e che si e' perfino permesso di dare dell'incompetente a Rubbia.
Questo mi fa pensare che QUESTO GOVERNO, CON QUESTA MENTALITA', non E" IN GRADO DI GESTIRE UN PROGRAMMA DELICATISSIMO (e gli effetti di potenziali errori li vediamo in questi giorni con la tragedia in Giappone) come quello nucleare.
Altro che essere il migliore ...
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 20:13:32
E ancora...E" un dato di fatto che fino ad alcuni mesi fa, il MINISTRO competetnte e designato per l'attivazione del programma nucleare italiano era un certo SCAJOLA, il quale come lui stesso ha detto (quindi non lo dico io), HA AVUTO LA CASA NELLA QUALE ABITAVA PAGATA A SUA INSAPUTA !
Cioe' un tizio del genre che garanzie di competenza, affidabilita', meritocrazia puo' darmi circa una cosa delicatissima come attuare un programma nucleare in Italia?
Rispondi a queste domande e poi vedi se e' "disfattismo" opure no.
E ancora...E" un dato di fatto che fino ad alcuni mesi fa, il MINISTRO competetnte e designato per l'attivazione del programma nucleare italiano era un certo SCAJOLA, il quale come lui stesso ha detto (quindi non lo dico io), HA AVUTO LA CASA NELLA QUALE ABITAVA PAGATA A SUA INSAPUTA !
Cioe' un tizio del genre che garanzie di competenza, affidabilita', meritocrazia puo' darmi circa una cosa delicatissima come attuare un programma nucleare in Italia?
Rispondi a queste domande e poi vedi se e' "disfattismo" opure no.
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 20:30:00
Se il programma italiano rappresentava un eccellenza con Andreotti colluso con la mafia (così dite voi boccaloni), e tutta la prima Repubblica (salvo i Migliori) corrotta dall'imprenditoria italiana tutta (tranne i Migliori), allora la topaia di Scajola direi che è un problema alquanto irrilevante
Se il programma italiano rappresentava un eccellenza con Andreotti colluso con la mafia (così dite voi boccaloni), e tutta la prima Repubblica (salvo i Migliori) corrotta dall'imprenditoria italiana tutta (tranne i Migliori), allora la topaia di Scajola direi che è un problema alquanto irrilevante
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 20:42:25
e allora problema risolto!!!
Vedrete che quanto prima qualcuno costruirà anche centrali nucleari a NOSTRA insaputa!
e allora problema risolto!!!
Vedrete che quanto prima qualcuno costruirà anche centrali nucleari a NOSTRA insaputa!
Messaggio del 14-03-2011 alle ore 21:27:19
E intanto Alemanno ...
E intanto Alemanno ...
Messaggio del 15-03-2011 alle ore 02:50:47
Messaggio del 15-03-2011 alle ore 08:41:31
In un paese con delle caratteristiche di normalita' un personaggio viscido come Scajola sarebbe finito sotto i ponti o cmq ai margini della societa'....qui ha il coraggio di continuare a chiedere un ruolo di prim'ordine all'interno della compagine governativa...
In un paese con delle caratteristiche di normalita' un personaggio viscido come Scajola sarebbe finito sotto i ponti o cmq ai margini della societa'....qui ha il coraggio di continuare a chiedere un ruolo di prim'ordine all'interno della compagine governativa...
Messaggio del 17-03-2011 alle ore 04:57:19
allo scenario infernale si aggiunge l'angoscia dell'impossibilità di dare sepoltura ai cadaveri. In Giappone è tradizione cremare i defunti, ma il forno locale può accettare fino a 18 corpi al giorno. Per ora le vittime sono ospitate in edifici scolastici convertiti in obitori, ma le autorità pensano ad una sepoltura di massa
Imperatore Akihito: "Prego per le persone". L'imperatore del Giappone, Akihito, in un messaggio tv, si è detto "profondamente preoccupato per la crisi in atto, prego per la sicurezza di tante persone. Mi auguro sinceramente che la gente riuscirà a superare questo momento infelice, aiutando e prendendosi cura del suo prossimo".
Amen.
allo scenario infernale si aggiunge l'angoscia dell'impossibilità di dare sepoltura ai cadaveri. In Giappone è tradizione cremare i defunti, ma il forno locale può accettare fino a 18 corpi al giorno. Per ora le vittime sono ospitate in edifici scolastici convertiti in obitori, ma le autorità pensano ad una sepoltura di massa
Imperatore Akihito: "Prego per le persone". L'imperatore del Giappone, Akihito, in un messaggio tv, si è detto "profondamente preoccupato per la crisi in atto, prego per la sicurezza di tante persone. Mi auguro sinceramente che la gente riuscirà a superare questo momento infelice, aiutando e prendendosi cura del suo prossimo".
Amen.
Messaggio del 22-03-2011 alle ore 15:08:00
Giappone, robot ovunque tranne che nella centrale nucleare
giovedì 17 marzo 2011 18:38
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[-] Testo [+]
di Jon Herskovitz
TOKYO (Reuters) - Il Giappone costruisce robot che suonano il violino, corrono la maratona e si occupano dei matrimoni, ma non ne ha utilizzato neanche uno per contribuire alla riparazione dei reattori danneggiati dal terremoto e dallo tsunami della scorsa settimana.
Mentre i robot sono impiegati comunemente nel settore dell'energia nucleare - gli ingegneri Ue ne costruiscono uno che può scalare muri all'interno di campi radioattivi - la società elettrica che gestisce la centrale di Fukushima Daiichi non ne ha utilizzati per l'emergenza nucleare.
Invece, ai suoi lavoratori in carne e ossa è stato assegnato il compito non invidiabile e forse mortale di raffreddare da soli i reattori e le vasche di combustibile esausto, prendendo solo alcune pause per evitare la sovraesposizione alle radiazioni.
Un funzionario del ministero delle Scienze ha detto che un robot utilizzato per individuare i livelli di radiazione si trova presso il luogo dell'incidente a Fukushima, ma il funzionario dell'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare Hidehiko Nishiyama ha detto: "Non abbiamo notizie sull'impiego di robot".
Giappone, robot ovunque tranne che nella centrale nucleare
giovedì 17 marzo 2011 18:38
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di Jon Herskovitz
TOKYO (Reuters) - Il Giappone costruisce robot che suonano il violino, corrono la maratona e si occupano dei matrimoni, ma non ne ha utilizzato neanche uno per contribuire alla riparazione dei reattori danneggiati dal terremoto e dallo tsunami della scorsa settimana.
Mentre i robot sono impiegati comunemente nel settore dell'energia nucleare - gli ingegneri Ue ne costruiscono uno che può scalare muri all'interno di campi radioattivi - la società elettrica che gestisce la centrale di Fukushima Daiichi non ne ha utilizzati per l'emergenza nucleare.
Invece, ai suoi lavoratori in carne e ossa è stato assegnato il compito non invidiabile e forse mortale di raffreddare da soli i reattori e le vasche di combustibile esausto, prendendo solo alcune pause per evitare la sovraesposizione alle radiazioni.
Un funzionario del ministero delle Scienze ha detto che un robot utilizzato per individuare i livelli di radiazione si trova presso il luogo dell'incidente a Fukushima, ma il funzionario dell'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare Hidehiko Nishiyama ha detto: "Non abbiamo notizie sull'impiego di robot".
Messaggio del 22-03-2011 alle ore 16:11:44
Sto frequentando L'Aquila assiduamente in questo ultimo anno, ed ho notato ripsetto agli anni pre-terremoto, che sono notevolmente migliorati caratterialmente, non vuole essere una critica per carità, ma prima del terremoto gli Aquilani non avevano tanta disponibilità con i propi corregionali, si sentivano piu vicini a Roma e Rieti.
Sto frequentando L'Aquila assiduamente in questo ultimo anno, ed ho notato ripsetto agli anni pre-terremoto, che sono notevolmente migliorati caratterialmente, non vuole essere una critica per carità, ma prima del terremoto gli Aquilani non avevano tanta disponibilità con i propi corregionali, si sentivano piu vicini a Roma e Rieti.
Messaggio del 25-03-2011 alle ore 10:41:19
Giappone strada dopo il terremoto...
Giappone stessa strada 6 giorni dopo
Mettiamo le foto dell' Aquila o della SalernoReggioCalabria???
Evitiamo va.
Terzo Mondo??? No. Peggio.
Giappone strada dopo il terremoto...
Giappone stessa strada 6 giorni dopo
Mettiamo le foto dell' Aquila o della SalernoReggioCalabria???
Evitiamo va.
Terzo Mondo??? No. Peggio.
Messaggio del 25-03-2011 alle ore 10:45:33
Nuova reply all'argomento:
i giapponesi...
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