Messaggio del 07-12-2009 alle ore 00:57:13
eia criste nelle,gia si ricumenzate a fa Cassandra ma picchè ha da per forza?si nin fa mica i fanno la multa
Messaggio del 07-12-2009 alle ore 00:54:11
si si pher lap un po fai ridere...anche se mi hai offeso tu per me sei un amico,nessun problema!
devi sapere che in quei giorni tutti nella zona sora-frosinone dormivano in auto per la paura. tutti aspettavano la grande scossa. ti invito a leggere il post nell'altro poster (il papiro) dove parlo di "modello ad asperità" e "modello a barriera" ripeto,per me questo post non è chiuso. se ne riparlerà,forse a breve,forse tra qualche anno. purtroppo oggi non sappiamo quanta energia ha liberato la faglia e quanta ne ha ancora da liberare.
ti ringrazio ancora.
b.notte!
Le scosse stanno aumentando di intensità (Mi 3.0-3.4-3.5)
tutto ciò può portare a una scossa di elevata magnitudo (superiore a 6.0) oppure tutto può finire cosi come è iniziato. Sulla base dei dati attuali la prima opzione è la più attendibile.
Uana,tu e l'etre scemi che dicono,blah,blah :asd. sapete leggere?addò la fatte lu tirramute in culo a vu?
ma iete a fanculo tutti quanti
Sapete leggere?quesse ni ie nu procurato allarme?se leggeva uno di Cassino che pensava?Nikiv,detto da amico e boinariamente,datti al'agricoltura,ca li s'arimitte li piparule,è facile ca aricresce
Messaggio del 27-10-2009 alle ore 19:30:55
x alf85
ciao alf,
oltre a ricordarti che la faglia di Paganica è lunga circa 15 km e presenta una immersione da nord-est verso sud-ovest,quindi l'abitato de l'Aquila risulta posizionata direttamente sopra la faglia e non sappiamo quanta energia ha ancora da liberare,(quindi la sequenza sismica non è ancora terminata) ti dico che è un grave errore considerare l'aquila al sicuro per i prossimi 300 anni. (più o meno il tempo di ritorno della faglia (1456-1703-2009)
come detto nel post precedente l'aquila si trova al centro di una enorme autostrada sismica,come se non bastasse ti parlo un po del sottosuolo dell'aquila (risposta sismica locale) che certamente ha il suo lato negativo nell'amplificare le onde sismiche.
nel sottosuolo aquilano ci sono 250 metri di sedimenti lacustri e alluvionali prima di uno strato di argilla. in queste condizioni si deve temere un sisma che avviene con rottura ipocentrale a bassa profondità,come ili 6 aprile,appena 8,8 km. (come la maggior parte dei terremoti appenninici)
purtroppo il centro storico de l'aquila e molti quartieri moderni sono "poggiati" su un bancone di detriti alluvionali,questo fa si che la forza di accelerazione di un terremoto è moltiplicato per 10.
quindi la notte del 6 aprile,l'aquila ha avuto uno scuotimento pari a un terremoto di Mw 6.6-6.7
(la Mw ufficiale è stata di 6.3 con l'amplificzione del suolo pari a 10 volte si arriva a 6.7 in quanto tra un punto e l'altro di magnitudo c'è una differenza di energia liberata pari a 30 volte.esempio: un terremoto di magnitudo 7.0 è più forte di 30 volte rispetto a un terremoto di magnitudo 6.0
quindi Mw 6.3 amplificato x 10 = 6.6, amplificato x 20 = 6.9 e amplificato x 30 = 7.2-7.3)
Messaggio del 22-10-2009 alle ore 17:07:18
ciao a tutti,
in questi giorni ho avuto molto da fare e non ho potuto rispondere,comunque se c'erano aggiornamenti importanti postavo subito.
ringrazio Animamundi per aver sopperito alla mia assenza e concordo con tutto quello che ha scritto.
purtroppo come detto,l'italkia è un paese altamente sismico ma non abbiamo la cultura del terremoto. alle medie a alle superiori l'argomento viene solo accennato,inoltre siamo ancora lontani dall'avere un piano di emergenza ben definito. ho avuto l'occasione di leggere un piano di emergenza in Giappone. Devo dire che li sono avanti 30 anni rispetto a noi. (non solo parlando di costruzioni antisismiche) Sin dalle elementari si impara cosa fare durante la scossa,a uscire in ordine dopo una scossa. ogni singolo vigile urbano ha una zona di traffico assegnata in modo da raggiungerlo nel più breve tempo possibile e dirigere il traffico in quella zona. gli stessi operai hanno un piano strategico in modo da garantire la ricostruzione delle infrastrutture a poche ore dal sisma.
x alf85,
purtroppo come dimostra la scossa di Mi 3.5 del 20 ottobre scorso ricordo che la sequenza sismica dell'aquilano non è ancora finita. Eventi di magnitudo o maggiore sono ancora possibili.
il boato di cui parli non sempre avviene durante un terremoto.
nei giorni scorsi è stato registrato un microsisma,cioè un terremoto di magnitudo inferiore a 2.0 in una faglia della media valle dell'aterno (19 ottobre,Mi 1.7) non attiva dopo il 6 aprile e potenzialmente pericolosa. speriamo che questa scossa non sia l'inizio di un nuovo sciame sismico ma ci auguriamo resti una delle tante scosse isolate che avvengono in italia (come il terremoto con epicentro a castelfrentano Md 1.4 del 28 luglio 2009)
ti ricordo,che comunque la città dell'Aquila si trova al centro di una enorme autostrada sismica attraversata dalle direttrici potenzialmente pericolose. le elenco:
Monte Vettore-Gran Sasso. Monte Gorzano-Campotosto. Norcia-Aremogna. Cascia-Città Reale. Pizzoli-Monte Pettino. Rieti-Sora. Piana del Fucino.
quindi l'Aquila può risentire di movimenti tellurici generati da queste direttrici.
per quanto riguarda lo sciame sismico di Sora-Frosinone (zona_cassino) le scosse continuano ancora e
l'allerta rimane ancora massima. Allo stato attuale ci sono tutti gli elementi per il verificarsi di un sisma di notevole magnitudo. Ripeto,io stesso mi auguro che non avvenga.
inoltre nelle acque del lago Fibreno,nonostante il freddo dei giorni scorsi,è stat registrata l'aumento della temperatura di circa 10 gradi. ciò vuol dire che nel sottosuolo sta accadendo qualcosa,ma non sappiamo cosa. durante la scossa del 6 aprile per alcuni secondi le sorgenti del gran sasso hanno smesso di erogare acqua e i pozzi dell'aquila nei giorni successi erano privi di acqua.
x Phar Lap
non ho capito se intendevi 10 gradi richter o 10 gradi mercalli.
ora devo scappare,appena posso ti rispondo subito.
Messaggio del 12-10-2009 alle ore 14:58:39
E io domani dovrei tornare sui monti aquilani! Che dite, rimando la partenza di qualche giorno?
Sarà che l'altra volta sono tornato giusto giusto per prendermi la botta, tra l'altro dormivo che non ho sentito manco il boato, incredibile!
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 21:22:35
Appunto Anima, il discorso sul tipo di terreno lo aveva affrontato Niki in precedenza; purtroppo l'appennino centrale abbiamo imparato a conoscerlo..
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 12:36:50
Gli effetti di un terremoto non dipendono solo dalla sua magnitudo o dalla maggiore o minore lontananza dall'IPOcentro (l'epicentro è semplicemente la proiezione sulla superficie terrestre del punto di origine del terremoto che di solito avviene a grandi profondità nella crosta terrestre).
Le onde sismiche generate da un terremoto si propagano sfericamente attorno al punto di origine.
Se il mezzo fisico (ovvero la crosta terrestre) che attraversano nella loro propagazione fosse omogeneo, allora le conseguenze sarebbero meno pesanti a seconda della distanza dall'ipocentro (e in generale è cos').
Tuttavia l'estrema disomogeneità sia a scala regionale, che locale dei terreni sedimentari che costituiscono la catena appeninica fà si che gli effetti di un terremoto possano essere avvertiti in modo DIVERSO A SECONDA DELLE ZONE e non solo della distanza dall'ipocentro.
Guardate questa immagine (terremoto di Nagata, in Giappone)
Come si può vedere gli le strutture degli edifici hanno tenuto, ma i danni sono stati ugualmente gravi.
Tra l'altro solo alcuni dei palazzi sono "crollati" mentre altri sono rimasti in piedi.
Perchè?
Perchè le onde sismiche, come tutte le onde in fisica, subiscono fenomeni di rifrazione/riflessione dovute alle disomogeneità dei mezzi fisici che attraversono che ne amplificano o ne diminuiscono l'intensità, anche a livello locale.
Inoltre differenti terreni reagiscono ovviamente in modo differente alle sollecitazioni indotte dal passaggio delle onde sismiche. Alcuni si comportano in modo "rigido" (sono i terreni generalemnte ben compattati, massivi, rocciosi) altri in modo "plastico" (terreni alluvionali, sedimentari, moderatamente compatti) altri addirittura in modo "liquido" (torbiere, terreni di origine deposizionale molto recenti e scarsamente compattati).
Nella fotografia per esempio, la causa del crollo selettivo degli edifici è da attribuirsi alla proprio alla "liquefazione" (il terreno si comporta come un fluido) localizzata dei depositi.
Ecco perchè riquotando l'intervento di Rins
quote:
Cercare di essere piccoli Nostradamus non serve a niente!
Serve piuttosto una politica di sensibilizzazione ed educazione della popolazione sui comportamenti da adottare in caso di terremoti.
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 12:16:04
In linea d'aria, la zona dello sciame sismico attuale è leggermente più vicina dell'epicentro del sisma del 6 aprile.
Più che il grade Mercalli, sarebbe opportuno chiedersi che Magnitudo possa sprigionare quella faglia; sopra il 6.5, si sentirebbe DISTINTAMENTE meglio di quella del 6 Aprile, a parità di durata e profondita, altre due variabili fondamentali.
PREVENIRE è meglio che curare.
Comunque occhio che hanno provato già tempo addietro a fregare Giuliani con copia incolla delle sue frasi pre 6 ottobre, riproposta una ventina di giorni dopo...speriamo si tratti di questo.
Più che creare panico con notizie scontate sarebbe opportuno iniziare a sensibilizzare le persone con dimostrazioni, esercitazioni in scuole e quant'altro.
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 10:57:28
Questo, più che un allarme, mi sembra un giudizio personale di Giuliani.
Animamundi, da buon geologo, ha postato tempo fa un esauriente riassunto sulla geologia regionale italiana. E' di facile intuizione che la situazione italiana è assai complessa quanto precaria.
Risultano quindi ordinarie scosse nel nord-est, nele zone del Mugello, nel frusinate e via dicendo. Più che creare panico con notizie scontate sarebbe opportuno iniziare a sensibilizzare le persone con dimostrazioni, esercitazioni in scuole e quant'altro.
Cercare di essere piccoli Nostradamus non serve a niente! Tantomeno vivere d'ora in avanti con il panico di un terremoto.
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 10:56:19
pharlap guarda che l'aquila e cassino sono alla stessa distanza da Lanciano in linea d'aria, quindi se fa 6 a cassino si sente pure qua come si e' sentita quella del 6 aprile...
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 10:23:56
se fa A cassino pure 10 qui nin fa daNNO,DISPIACEREBBE MA IL PANICO QUI NON HA SENSO ------------ Editato da Phar Lap il 11/10/2009 alle 10:24:24
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 00:51:30
Speriamo nell'ipotesi più favorevole, comunque tienici costantemente aggiornati......
tra l'altro, dalle previsioni metereologiche per la prossima settimana dovremmo "cadere" in pieno inverno con addirittura rischio neve.....dunque, speriamo bene
Messaggio del 11-10-2009 alle ore 00:25:08
ciao a tutti,
in questi giorni sono state registrate centinaia e centinaia di scosse strumentali,nella zona di Sora-Frosinone
(distretto sismico zona_cassino)
Le scosse stanno aumentando di intensità (Mi 3.0-3.4-3.5)
tutto ciò può portare a una scossa di elevata magnitudo (superiore a 6.0) oppure tutto può finire cosi come è iniziato. Sulla base dei dati attuali la prima opzione è la più attendibile.
purtroppo non siamo in grado di "vedere" quanta energia ha accomulato la faglia in questione,e di conseguenza non sappiamo quanta energia sta rilasciando e quanta ne rimane da liberare.
Un evento di magnitudo superiore a 6.0 verrà avvertito sicuramente anche a Lanciano,il mio consiglio è di quello di non aver paura e di non farsi prendere dal panico,se la scossa ci sarà,lo scuotimento sarà modesto,ma comunque non tale da provocare danni seri. Visto che i maggiori terremoti si sono avuti di notte,consiglio di avere sempre a disposizione vicino al letto una pila a batterie (la notte del 6 aprile a lanciano c'è stato un mini black-out)
l'ultimo terremoto che ha colpito la zona dovrebbe essere quello del 1349 (Mw 6.62) quindi la faglia è carica di energia.
naturalmente questo mio post non è per creare terrore o paura ecc....anche io ho paura e vivo in una casa non antisismica,io per primo spero che la "grande scossa" non ci sarà...
questo post è solo per informare che un evento forte è possibile...
riporto l'intervista rilasciata da Giuliani al quotidiano Il tempo (preso da facebook-regione abruzzo)
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Parla l'uomo che aveva previsto il terremoto dell'Aquila: "Nella zona di Cassino l'allarme è alto come lo scorso aprile".
Giampaolo Giuliani non è solo un tecnico dell'Istituto di fisica dello spazio interplanetario dei Laboratori del Gran Sasso. È anche l'uomo che aveva previsto il terremoto dell'Aquila.
Giuliani cosa succede nella zona di Cassino?
«Ieri sera (mercoledì sera, ndr) ho parlato con le tv locali e le ho allertate di una scossa in nottata, che poi si è verificata, e ho detto di attrezzarsi per dormire fuori».
È una situazione di pericolo?
«È di allarme. L'attività sismogenetica che si sta sviluppando da più di 15 giorni appare con le stesse caratteristiche di quella che si è sviluppata nell'Aquilano».
Torna l'incubo?
«È un allarme alto. I sindaci e i responsabili locali devono chiamare la Protezione Civile e gli esperti dell'Ingv per capire cosa succede».
I suoi strumenti cosa dicono?
«C'è un incremento di Radon non direttamente collegato con l'Aquilano. La frequenza sismica in aumento è a Sud del nostro territorio e ci deve mettere in allerta. Qualcuno si preoccupi della popolazione o accadrà quello che è già accaduto. L'attività può sviluppare un forte terremoto. Le scosse avvertite dalla popolazione sono maggiori rispetto a quelle rilevate dall'Ingv. Secondo lei a chi bisogna credere?».
Cosa consiglia?
«Prepariamoci alle peggiori eventualità, visto che in Italia la Protezione Civile arriva sempre dopo che è avvenuto il terremoto. I cittadini si organizzino sin da ora affinché non li prenda nel sonno».
Quali sono i tempi per un possibile terremoto?
«C'è un continuo incremento di energia. Non vedo picchi nelle prossime 24 ore, ma con il passare delle ore i sismi aumenteranno di forza e potremmo non fare in tempo ad avvertire la popolazione. La gente, però, se sente due o tre scosse nell'arco della giornata o le sente ravvicinate e con intensità maggiore deve avere già la borsa sulla porta per scappare fuori, perché si rischia un terremoto come quello in Abruzzo. In queste condizioni i residenti sono il solo termometro della situazione».